FIRENZE – Niente più abbonamenti per bus e tranvia dal prossimo settembre: è il rischio che corrono gli studenti universitari fiorentini, per effetto del venir meno della convenzione tra Regione, Autolinee Toscane, Università e Comune di Firenze che prevedeva un prezzo speciale di 52 euro per tutti coloro che sono iscritti all’ateneo. Secondo AT il costo del servizio è aumentato per effetto dell’allargamento degli utenti che ne hanno beneficiato, tanto che e le istituzioni hanno dovuto sborsare 1 milione e mezzo di euro in più per garantire il suo prolungamento da luglio a settembre. Risorse che adesso però non ci sono più, anche perché AT prospetta ulteriori aumenti.
Sul piede di guerra le organizzazioni studentesche, che ieri hanno avuto una serie di primi colloqui con l’ateneo e il Comune di Firenze, assistendo ad una sorta di scaricabarile istituzionale: “Difficile capire i chi sia la responsabilità, sicuramente un po’ di tutti” dice a Novaradio Riccardo Pisoni, rappresentante Udu in Senato Accademico: “Autolinee Toscane, che finora non ci ha voluto ricevere, mostra di non avere alcun tipo di sensibilità di carattere sociale, ma anche l’Ateneo si è messo in una posizione difficile, cancellando dal Manifesto degli Studi la previsione di poter trarre dalle rette universitarie le risorse necessarie a garantire questo servizio”. Quello che chiedono gli studenti è che invece le istituzioni si mettano tutte ad un tavolo per risolvere il problema. Non solo con la compartecipazione alla spesa, ma anche con una verifica puntuale sull’operato di Autolinee Toscane: “I criteri con cui AT è arrivata a calcolare l’aumento dei costi del servizio non ci convincono, la Regione svolga il suo ruolo di controllo sull’azienda”.