FIRENZE – Un’iniezione di nuova liquidità pari a 7,6 milioni di euro, da dividere tra Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, e soci privati (Fondazione CRF e Banca intesa), una nuova “governance” che preveda il superamento del sovrintendente plenipotenziario con un Consiglio di indirizzo consultivo; un diverso modello di offerta cultura, che apra sempre più gli spazi del Teatro Maggio Musicale oltre la musica lirica e sinfonica: le suggestioni parlano di concerti di musica pop/rock, musical, spettacoli ed eventi speciali come quelli legati a PItti Immagine. Questi i punti fondamentali dell‘accordo sul salvataggio del Maggio Musicali annunciato ieri dopo l’incontro a Roma tr il ministro Gennaro Sangiuliano, il governatore toscano Giani e il sindaco fiorentino Nardella.
“Il Maggio deve diventare davvero un centro culturale vivo, legato ai suoi soci fondatori, e proiettato a tutta la città, non solo alla nicchia della musica lirica: ricordo che quando ero assessore comunale facemmo una statistica per conto del Maggio, la lirica interessa solo al 4% dei cittadini di Firenze” ha detto oggi il governatore Giani tornando sui termini dell’accordo. “La governance non può essere più quella di un soprintendente – ha osservato – che si occupa e ha competenze solo per la musica lirica, occorre una sorta di direttore generale del Maggio, ovvero una persona che sappia naturalmente portare attraverso la figura del direttore artistico dei bellissimi spettacoli di musica lirica, ma sappia metterci anche la musica moderna di qualità, sappia portare dei musical, sappia sfruttare bene gli spazi”. Per Giani serve inoltre “un consiglio di indirizzo che diventi invece un consiglio d’amministrazione che si prenda le responsabilità ma che, attraverso il proprio rappresentante, coinvolga di più questi enti, salvo non chiamarli solo per il salvataggio”.
Sollievo e soddisfazione sono stati espressi dai lavoratori e dai loro rappresentanti, dato che l’accordo dovrebbe scongiurare la prospettiva di cassa integrazione e tantomeno di liquidazione coatta. “Da mesi chiedevamo che le istituzioni trovassero un accordo” ricorda Claudio Fantoni, rappresentante Slc Cgil Maggio Musicale che, ricordando le segnalazioni degli anni passati sulla cattiva gestione del teatro, aggiunge un auspicio che sa da monito: “Non si verifichi mai più un simile sperpero di risorse pubbliche. Serve un nuovo inizio, am questo non vuol dire che non si debbano indagare le responsabilità sul dissesto economico”.
Sul “nuovo Maggio” che viene prefigurato, Fantoni dice: “Non ci esprimiamo sui modelli di governance” dice, sottolineando però che serve organizzazione però che ascolti anche lavoratori e sindacati. “Bene aprire il teatro a nuoce forme di arte e di spettacolo, ma si rispetti anche la storia, la tradizione e la professionalità che ha fatto del Maggio Musicale un’eccellenza nella lirica e nella sinfonica”.