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Carrara, arrivata la Geo Barents con 197 migranti. La sindaca: “Accogliere è un dovere, ma il governo finanzi nuovi centri SAI” – ASCOLTA

today07/07/2023

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    Serena Arrighi, sindaco di Carrara, 7 luglio 2023

 

CARRARA – E’ entrata nel porto di Marina di Carrara (Massa Carrara) alle 7:30 la nave Geo Barents di Medici senza frontiere con 197 migranti a bordo, tra i quali 125 uomini, 11 donne, 60 minori di cui 47 non accompagnati. Si tratta del quarto sbarco di migranti al porto carrarino dal 30 gennaio scorso. Le operazioni di sbarco stanno procedendo con maggiore lentezza rispetto alla altre volte a causa del maggior numero di migranti presenti a bordo: dopo una prima identificazione da parte delle forze dell’ordine, prevista la ricognizione sanitaria da parte del personale medico-sanitario.

Per lo scalo carrarese è il quarto attracco di una nave umanitaria dal 30 gennaio scorso: la prima fu il 30 gennaio la Ocean Viking di Sos Méditerranée che aveva soccorso 95 persone davanti alle coste libiche quindi, il 19 aprile e il 5 giugno, per due volte è invece arrivata a Marina di Carrara la Life Support di Emergency rispettivamente con 55 e 29 migranti a bordo. La macchina dell’accoglienza è stata predisposta due giorni fa, è in linea con quella ormai “rodata” da inizio anno: le persone saranno trasferite con dei pulmini fino a Imm-Carrarafiere per la prima assistenza: cibo, vestiti, assistenza sanitaria e psicologica.

Ancora non è stato deciso come ripartire i migranti tra le varie strutture di accoglienza: “Lo sforzo sarà quello di tenerle in Toscana, ma non sarà facile perché le strutture iniziano ad essere piene” dice stamani a Novaradio la sindaca Serena Arrighi: “Il vero problema è come affrontare l’accoglienza di medio-lungo periodo: servono soluzioni di carattere diverso, ed in particolare fondi per aprire nuovi centri SAI, frone su cui il governo finora non ha dato risposte”

Ad accogliere i migranti anche le assessore regionali al welfare Serena Spinelli e alla protezione civile Monia Monni, che ha detto: “Ritengo che sia un forma di tortura” sottoporre i migranti “a 4 giorni di navigazione in più” rispetto a dove i migranti vengono soccorsi, “oltre mille km non necessari in più in condizioni di salute assolutamente precarie”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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