FIRENZE – Il bilancio consuntivo 2022 della Fondazione del teatro del Maggio musicale fiorentino si chiude con un rosso di 5,99 milioni, mentre il debito ammonta a 50 milioni. E per il 2023 il commissario Onofrio Cutaia conferma che servono 8,3 milioni di euro: un contributo straordinario di 3 milioni e 5 milioni di liquidità. “Il preventivo 2023 – ha evidenziato – presenta una perdita di circa 2,7 milioni di euro che “non può che essere sostenuta mediante una contribuzione straordinaria dei soci fondatori e dei soci privati senza la quale sarà inevitabile valutare urgentemente la possibilità di ricorso agli ammortizzatori sociali e alla sospensione delle attività”. Dai conti si evidenzia come gli incassi dalla bigliettazione delle produzioni 2022 abbiano coperto solo il 19% delle spese per realizzarle.
Din fronte a questo la politica è ancora ferma alle discussioni ee alle richieste di chiarimenti: il Ministero ha fatto sapere di non essere disposto a contribuzioni straordinarie, mentre il governatore Giani chiede un “tavolo” per discutere della “governance” e si chiede se gli 8 milioni di euro chiesti da Cutaia possano essere ridotti o comunque spalmati. Una prospettiva che delinea uno scenario da “lacrime e sangue” per i lavoratori, che però non ci stanno pagare le conseguenze della crisi finanziaria: “I dati degli ultimi quattro mesi mostrano miglioramenti, i lavoratori hanno mostrato le loro capacità – rivendica Angelo Betti, Fistel Cisl – la politica e le istituzioni smettano di perdere tempo, si incontrino e diano risposte concrete. Il tempo stringe, i contratti sono in scadenza: per tenere vivo il Maggio serve far lavorare i dipendenti, non mandarli a casa”.