FIRENZE – Un’ azione di responsabilità e di richiesta di risarcimento a carico dell’ex sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Alexander Pereira per i danni che dovessero subire i lavoratori dell’ente lirico, come ad esempio nel caso scattasse la cassa integrazione per i problemi di bilancio. E’ quanto stanno stanno valutando i sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl del Maggio Musicale dopo la notizia del sequestro preventivo di 126 mila euro deciso dal Tribunale del Riesame ai danni dell’ex sovrintendente, che deve rispondere dell’accusa di peculato. Secondo i magistrati, ci sarebbero evidenti indizi che le somme della Fondazione nella disponibilità di Pereira siano state utilizzate per spese personali (trasporti, pernottamenti, cene etc) e che i fondi di alcune sponsorizzazioni venissero indirizzate a pagare il canone d’affitto dell’abitazione del sovrintendente.
La situazione debitoria del Maggio intanto rimane critica: secondo quanto dichiarato dal commissario Onofrio Cutaia, serve reperire 8 milioni di euro entro metà luglio per evitare il crack. Il Comune fi Firenze ha deliberato uno stanziamento straordinario da 2 milioni, la Regione si è detta disponibile a confermare il suo contributo da 2,9 milioni, ma ancora con il Ministero della Cultura non c’è un accordo, e anzi continuano le schermaglie politiche, con accuse incrociate.
Un nuovo appello alle istituzioni è quello che lanciano lavoratori e rappresentanti sindacali. “Non c’è tempo da sprecare, non possono essere i lavoratori a pagare per un situazione che non è stata generata dal caso, ma per colpa di qualcuno” dice a Novaradio Claudio Fantoni, Slc Cgil Maggio Musicale: “Da mesi abbiamo potuto apprezzare le innumerevoli dichiarazioni volte alla tutela dei lavoratori del Maggio. Al momento, però, l’unica cosa certa è che l’annunciato tavolo istituzionale, necessario per il salvataggio del Teatro, non pare essere stato nemmeno convocato”.