FIRENZE – Nemmeno la metà delle donne migranti in Toscana ha un lavoro e quando hanno un’occupazione, è in grandissima parte relegata ad settore, limitato e precario, dell’assistenza domiciliare e familiare: colf e badanti. Una dinamica che è ancora più accentuata tra le donne migranti non europee, e che si porta dietro difficoltà a trovare un alloggio in condizioni dignitose e ad un prezzo equo, e altre limitazioni che incidono sulla possibilità vedi condurre una esistenza autonoma e costruire in Italia un progetto di vita familiare e professionale.
Di diritto al lavoro, alla casa, alla salute, e quindi in definitiva ad una piena integrazione sociale e di “enpowerment” delle donne straniere, ma anche di contrastro all violenza di genere, lotta alla discriminazione e formazione si occupa da sempre l’associazione “Nosotras”, fondata nel 1998 a Firenze. L’associazione celebra dei suoi primi 25 anni di vita con una giornata dal titolo “Donne e immigrazione”, in programma domani dalle 9.00 presso il complesso delle Murate (Sala Wanda Pasquini), con un incontro-convegno, seguito nel pomeriggio alle 16 dall’inaugurazione una esposizione di quadri di Arianna Grifoni, ma anche momenti di intrattenimento musicale e danza, con i balli tradizionali della Comunità Garifuna e della Comunità indigena dell’Honduras.
“In questo quarto di secolo – spiega la presidente di Nosotras, Isabella Mancini – anche l”attività di Nosotras è cambiata, per abbracciare sempre più un non solo l’approccio multi – e inter-culturale che da sempre la caratterizza, ma anche sempre di più inter-sezionale, con la collaborazione sempre più stretta con le altre comunità e realtà associative che si battono per l’affermazione dei diritti negati dall’inadeguatezza delle leggi, dagli steccati sociali e dai pregiudizi culturali e ideologici”.