PISA – Due giornate di sciopero e doppia manifestazione per i lavoratori nelle basi militari statunitensi sul territorio italiano, tra cui anche quella di Camp Darby tra Pisa e Livorno, una delle più grandi basi logistiche del Mediterraneo, che conserva armi militari e impiega circa 400 persone. A proclamare l’agitazione sono i sindacati Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, per protestare contro il mancato nuovo del contratto nazionale scaduto dal 2021, e contro l’atteggiamento di totale chiusura dei vertici militari delle basi. “Sono state rigettate tutte le richieste della nostra piattaforma sindacale e che sono di tipo economico, per salvare il potere di acquisto dei lavoratori, eroso dall’aumento dei prezzi di tutti i beni al consumo, ma anche per mettere ordine sulle regole di ingaggio, evitando così discriminazioni tra diversi profili professionali” lamenta Vittorio Salsedo, coordinatore della Fisascat Cisl per Camp Darby.
Non solo l’accordo non si vede, ma i sindacati segnalano anche un fatto preoccupante: l’annuncio di 41 esuberi entro l’anno alla base di Vicenza annunciato nelle scorse settimane, senza passare dai sindacati e non rispettando i 12 mesi di preavviso.
Per questo è stata proclamata una mobilitazione che si articolerà in due giornate di sciopero e manifestazione: il 29giugno prossimo per le basi del centro-nord (Vicenza, Aviano e Camp Darby) con manifestazione unitaria davanti alla caserma “Ederle” di Vicenza, e il 30 giugno per le basi di Napoli e Sigonella (Siracusa).