FIRENZE – Presidio, davanti la sede della Regione Toscana a Firenze, per facchini e autisti della Rl2, società affidataria dei servizi in appalto di Mondo convenienza, che da quasi un mese sono in sciopero. I lavoratori si sono riuniti in presidio in occasione del tavolo convocato per stamattina in Regione Toscana. Attualmente, spiega Sì Cobas, sono circa 35 i lavoratori in sciopero a Campi Bisenzio e un centinaio, in totale, considerando anche le sedi di Roma e Bologna. Un gruppo di loro, in attesa dell’esito della riunione, ha inscenato un breve corteo per le strade intorno al Duomo di Firenze al grido “niente diritti, niente consegna” ed esponendo uno striscione con la scritta: “Mondo Convenienza: la loro forza è lo sfruttamento, la nostra forza è lo sciopero”.
“Stamani siamo qua – spiega Francesca Ciuffi di Sì Cobas – per il primo tavolo plenario in cui incontriamo l’azienda e la committente, cioè Mondo Convenienza. Siamo qui per chiedere l’applicazione del contratto della logistica e non del contratto multiservizi pulizie che non è una questione formale, ma è una questione sostanziale, perché parliamo di differenze alla fine dell’anno anche di 5/6mila euro netti in busta paga. Chiediamo anche una serie di istituti come la trasferta, che il contratto del multiservizi non prevede e che invece sono previsti da quello della logistica. Chiediamo la fine del lavoro per 12 ore, sei giorni a settimana e l’applicazione delle misure di sicurezza sul lavoro che l’azienda in questo momento non applica in alcun modo”.
Contro lo sciopero di facchini e autisti, nei giorni scorsi, hanno protestato altri lavoratori della Rl2 chiedendo la fine dello sciopero che, a loro dire, impedisce all’azienda di lavorare. “Le proteste che ci sono state negli scorsi giorni sono state fatte dai caporali dell’azienda – aggiunge Ciuffi -. Sono loro che le hanno organizzate e i lavoratori che non sono in sciopero lo fanno per paura. Questa cosa comunque si sta già rompendo, ieri si sono iscritti al sindacato e sono in sciopero altri dieci lavoratori che dopo 28 giorni hanno deciso di mettere da parte la paura e unirsi alla protesta. Quindi lo sciopero si sta allargando anche ai lavoratori che fino ad ora sono rimasti dentro e che piano piano stanno trovando il coraggio per chiedere i loro diritti”.
Guarda la foto videogallery