FIRENZE – “Partecipiamo tutti. Salviamo la sanità pubblica che è ormai vicina al collasso”. E’ l’appello che le sigle dell’intersindacale medica lanciano in occasione della mobilitazione nazionale del personale medico che oggi a Firenze ha il suo culmine nel presidio sit-in di protesta davanti alla sede della regione in piazza Duomo alle 14 e con l’assemblea aperta ai cittadini nel cinema della Compagnia. Molti i cartelli esposti, tra l’altro, “Soccorrere la sanità per non morire”, “Sanità con codice rosso, oltre a bandiere e anche un gruppo musicale di percussioni.
Lunghe liste d’attesa, chiusure di reparti, riduzione di posti letto, organici ridotti all’osso, oltre un decennio di definanziamento del sistema sanitario nazionale: questi i principali problemi segnalati. “L’investimento sulla sanità pubblica non può essere il 6% rispetto al Pil: in America è il 17%. Spendiamo quasi la metà della Germania, un terzo in meno di Francia e Inghilterra” denunciano i medici, infermieri, ricercatori e veterinari riuniti nelle sigle dell’intersindacale : “Occorrono più soldi, almeno 8 miliardi in più, sul Fondo sanitario nazionale da poter distribuire alle regioni. Bisogna assumere gli specializzandi e bisogna superare il limite al tetto di spesa imposto alle Regioni per le assunzioni del personale sanitario”. Gerardo Anastasio, segretario regionale Anaao Assomed ha spiegato che “in Toscana calcoliamo una carenza tra 500 e 700 medici negli ospedali, di cui 200-300 dell’emergenza urgenza”.
Oltre al taglio dei fondi operato dal governo, nel mirino anche la riorganizzazione del sistema sanitario e le novità annunciate dalla Regione Toscana per alleviare la pressione su ospedali, in particolare i pronto soccoro: tra queste, il coinvolgimento degli specialisti nei DEA, l’impiego degli specializzandi con contratti di lavoro in ospedale, la creazione di punti di guardia medica vicino ai pronto soccorso per ridurre l’iper-afflusso dei pazienti. Soluzioni che però non convincono i medici: Siamo contrari all’utilizzo di specialisti dei reparti nei pronto soccorso, non hanno la preparazione specifica. Serve assumere più medici di Pronto soccorso, e migliorare le loro condizioni di lavoro per evitare fughe dai reparti e diserzione dai concorsi” spiega a Novaradio Lorenzo Preziuso, segretario CIMO-Fesmed Toscana, una delle sigle in agitazione: “Bene gli specializzandi in reparto, ma devono essere quelli giusti, con adeguata formazione e responsabilità minori”. Riguardo alla guardia medica vicino agli ospedali: “Bene, ma perché allora la Regione ha abolito la guardia medica notturna?”.
“Condividiamo le critiche dei medici alle scelte dell’esecutivo” commenta l’assessore alla sanità, Simone Bezzini ai microfoni di Novaradio, ma tira diritto sulle scelte della Regione: “Sono state discusse e approvate con un protocollo con le sigle sindacali – dice – in questo momento il Pronto soccorso ha bisogno di essere sostenuto, e serve un sforzo da parte di tutti. Il punto centrale – sottolinea – è la carenza di organici e la mancanza di risorse, quindi il definanziamento della sanità operato dal governo”.