FIRENZE – Le difficoltà della generazione Z, le ansie, le paure, l’integrazione e la diversità intesa come valore: sono questi i temi al centro dei sei cortometraggi realizzati da quattro scuole toscane e presentati al cinema La Compagnia di Firenze alla presenza di 350 studenti coinvolti. L’iniziativa, dal titolo ‘Festival dei Popoli for Kids and Teens’, è stata realizzata dal Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, e coordinata dal regista Samuele Rossi con lo sceneggiatore Lorenzo Bagnatori.
Gli studenti delle scuole interessate hanno seguito, da novembre ad aprile, le lezioni di cinema con il tutoraggio del Festival dei Popoli fino ad arrivare alla presentazione dei lavori. Da Firenze sono stati realizzati quattro corti, tutti scritti e diretti in collaborazione anche con gruppi di studenti del Liceo Pascoli: dall’Istituto Gramsci sono arrivati i corti ‘Blu’, sulle difficoltà della generazione Z e la possibilità di mettere in atto un nuovo futuro, e ‘I ragazzi del Gramsci’, sul tema dell’integrazione, mentre i ragazzi della Scuola media Montagnola hanno presentato ‘Ritorno all’isola che non c’è’, sull’importanza del gioco come realizzazione di sé. La Scuola elementare Petrarca ha portato ‘Eliminare le differenze? Giochiamo’, una storia sull’identità di genere. Da Pescia invece sono stati realizzati ‘Un giorno da grandi’ dei giovani registi della scuola elementare Valchiusa, e ‘Note diverse’ delle Scuole medie Valchiusa e Alberghi, entrambi sul tema della diversità nelle sue varie declinazioni: questi due lavori sono stati realizzati assieme a due classi dell’Istituto Sismondi Pacinotti. I sei cortometraggi saranno proiettati al pubblico in occasione della 64esima edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 4 al 12 novembre 2023.
“Tra le cose che ci hanno colpito di più c’è la grande voglia di raccontarsi che bambini e ragazzi hanno avuto durante il progetto e una volta avuti gli strumenti ci sono riusciti benissimo”, ha spiegato a Novaradio Samuele Rossi.