TOSCANA – “Un CPR dal volto umano è impossibile, per come le norme giuridiche lo hanno disegnato, dai tempi dei CIE fino al recente ‘decreto Cutro’ del governo Meloni”. Governo e Regione continuano a scontrarsi sul fronte dell’accoglienza dei migranti: “La Toscana si è rifiutata di firmare il decreto sull’emergenza immigrazione e rischia di perdere i fondi i più per l’accoglienza” ha detto nei giorni scorsi il commissario straordinario Valerio Valenti. “Faremo da soli” ha risposto secco l’assessore regionale Ciuoffo. Sulo sfondo prosegue il braccio di ferro sul CPR in Toscana: il governo è determinato ad aprirlo, la Regione è contraria ma deve fronteggiare la fronda dei dindaci – nardella e Biffoni in testa – che il centro lo vorrebbero “piccolo e rispettoso dei diritti umani”.
“Impossibile” taglia corto Luigi Mughini, dell’associazione Progetto Arcobaleno e parte della rete Accoglienza Non Governativa: “Per come sono state scritte le leggi, si tratta di centri destinati unicamente alla detenzione forzata in attesa del rimpatrio”. E destinati a rafforzare il loro carattere con il “decreto Cutro” da poco convertito in legge che: “Aumenta le pene per il reato di immigrazione clandestina, taglia i fondi per le attività di supporto psicologico e formazione linguistica destinate ai richiedenti asilo, e cancella la c.d. protezione speciale, mettendo a rischio si espulsione centinaia di migliaia di migranti, alcuni da anni nel nostro paese”