FIRENZE – Non si ferma la protesta degli studenti universitari contro il caro affitto a Firenze: dopo il Polo di Scienze Sociali, da oggi è la volta del chiostro della facoltà di Lettere di piazza Brunelleschi a popolarsi delle tende diventate il simbolo della mobilitazione contro la speculazione in atto nel mercato degli affitti che si ripercuote anche sugli studenti universitari fuori sede.
Il tema ha assurto ormai valenza nazionale: ieri la ministra Bernini ha annunciato lo sblocco di 660 milioni di fondi Pnrr da destinare a progetti di edilizia da riservare a studenti universitari, mentre il sindaco Dario Nardella ha voluto incontrare una delegazione di studenti di UDU – Sinistra Universitaria che hanno dato vita alla protesta segnalando affitti da 450 in su per una singola. “Un incontro utile e approfondito” secondo il sindaco, che ha parlato della prossima realizzazione di 270 nuovi posti in due studentati, rispettivamente nell’ex caserma Lupi di Toscana e a San Salvi. Di tutt’altra opinione invece la rappresentanza dell’UDU: “Sono arrivate risposte vaghe sul breve periodo – spiega stamani a Novaradio Riccardo Pisoni, UDU Firenze – e sul lungo periodo di è parlato dei progetti, già noti, delle due Case dello Studente, per le quali però è emersa l’idea di affidarne la gestione a privati, un modello che non condividiamo”. E che è lo stesso immaginato per i fondi Pnrr messi in campo dalla ministra Bernini: “Quello che chiediamo sono più studentati pubblici, non nuovi studentati privati che, come già si vede a Firenze, contribuiscono ulteriormente al caro affitti”.
Questione di cui , segnala Pisoni, il Comune ha cercato di non parlare: “Il sindaco ha rinviato la responsabilità al governo e a una norma nazionale sugli airbnb, noi invece siamo convinti che anche il Comune abbia la possibilità di intervenire” Ad esempio con la leva fiscale delle aliquote e dell’IMU. “Bisogna favorire innanzitutto gli affitti a lungo termine, e creare delle forti facilitazioni per chi affitta a studenti con canone concordato”.