FIRENZE – Una festa “per tutti quelli che pensano che il futuro è ancora da scrivere e da conquistare con la lotta”. Torna il 1 maggio all’Istituto Ernesto de Martino, il tradizionale appuntamento tra musica, readind e interventi a Villa San Lorenzo a Sesto Fiorentino, inserito all’interno di InCanto, la rassegna del canto di tradizione e di nuova espressività, partita dab qualche settimana e in programam fino alla fine dell’estate.
“Quest’anno veniamo da un periodo buio, veniamo da una pandemia, c’è una guerra nel cuore dell’europa che non riusciamo a fermare, e la presidente del consiglio viene dall’estrema destra: in questo momento sentiamo il bisogno di dare segnali di opposizione e di presenza, con uno strumento come la festa”, ha detto a Novaradio Stefano Arrighetti, presidente dell’Istituto Ernesto De Martino.
A partire dalle ore 15:00, musicisti, cantori e ospiti da ogni parte d’Italia: i canti e le percussioni della Nuova Brigata Pretolana da Perugia; un percorso narrativo e musicale nella tradizione, negli avvenimenti storici, riti e racconti popolari con Silvia Nardelli accompagnata dal gruppo Ritmi Briganti; l’unione tra passato e presente, tra il blues ed il folk del cantautore Pietro Sabatini, storico chitarrista dei Whisky Trail; la piccola orchestra di ukulele Le Ukulettere; il coro sestese Toscantando; un reading dal titolo “Noi non vogliam sperare niente” a cura del Colettivo Blu dedicato all’Internazionale; la tradizione dei canti popolari toscani con il gruppo La Serpe d’Oro, prima volta a Sesto Fiorentino. Oltre alla musica troveranno spazio sul palco gli interventi, tra cui quelli del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e quello del collettivo dei lavoratori della GKN. Ad accogliere i partecipantia alla festa i banchini, a cominciare da quello del de Martino con le nuove tessere 2023, dall’ANPI a Emergency all’Associazione Mara Baronti e a chi si aggiungerà all’ultimo momento con iniziative, libri, dischi.
Quest’anno nelle stanze della Villa San Lorenzo verrà allestita anche una mostra, a cura dell’Associazione Pier Giuseppe Sozzi per lo studio dei movimenti politici e culturali con sede a Firenzuola nel Mugello, dedicata agli anni ’70: “Riformismo, Sovversione, Restaurazione. Per una nuova narrazione dei ’70”. Un salto temporale, una suggestione per ricordare una stagione politica passata che però sollevava questioni e ferite ancora aperte e attuali. La mostra si concluderà domenica 7 maggio con la performance di “Le Dee Vulnerabili”, dedicata alla condizione femminile del nuovo millennio.
In caso di pioggia la festa si terrà ugualmente nello spazio interno dell’istituto.