CARRARA – Sono stanchi e infreddoliti ma in buone condizioni generali di salute i 55 migranti sbarcati stamani dalla nave “Life support” di Emergency, arrivati stamani nel porto di Marina di Carrara: : 49 adulti, 3 bambini piccoli (2,3 e 7 anni) e tre minori non accompagnati, salvati domenica nelle acque al largo della costa libica e indirizzati in Toscana dal Viminale. “Ci ghanno colpito soprattutto le storie delle persone, tante, in fuga dal Suan e quella di una ragazza nigeriana che ha passato molti mesi in un centro di detenzione libico” racconta a Novaradio Carlo Maisano, capo progetto SAR di Emergency, oggi presente a Carrara per lo sbarco.
La nave è attraccata come previsto alle 8 di stamani. Ad attenderli gli operatori della protezione civile, personale medico e sanitario, alla presenza della sindaca Serena Arrighi. Lo sbarco è avvenuto alle 10: dopo i preliminari controlli sanitari a bordo, i migranti sono stati trasferito al centro IMM – CarraraFiere, per una prima accoglienza: un pasto e una bevanda calda, vestiti, coperte e un giaciglio in cui riposare. “Ancora una volta ci siamo fatti trovare pronti” ha detto la sindaca Arrighi, che pure non ha nascosto di non condividere la scelta del Viminale: “Purtroppo è stata fatta questa scelta, purtroppo perché così si sottopongono queste persone ad ulteriori ore di viaggio, un percorso davvero pesante per loro”.
Il trasferimento avverrà per tutti entro le prossime ora: i migranti, ha spiegato il prefetto di Massa Carrara, Guido Aprea, saranno tutti accolti in centri di accoglienza della Toscana. Tre dei migranti rimarranno nella provincia di Massa Carrara e gli altri saranno distribuiti in tutte le province toscane. I tre minori non accompagni saranno accolti in una struttura in provincia di Livorno. “Non vedo particolari situazioni di criticità” ha detto il prefetto, anche “perchè il piano sbarchi è adeguato alla logistica dei porti”.
Eppure il modello degli sbarchi in porti sicuri lontani dal luogo di salvataggio in mare continua a far discutere: la Life Support è arrivata a Carrara dopo 3 giorni di navigazione. “Se avessimo avuto la possibilità di sbarcare i migranti in un porto siciliano – dice ancora Maisano – ora saremmo stati di nuovo in mare a salvare vite, cosa che torneremo a fare. Non appena fatto rifornimento, ripartiremo per la zona SAR libica”.
Altro punto di aspro dibattito politico, la politica dei CPR del governo e l’apertura di un centro in Toscana. E’ necessario “finanziare non i Cpr, ma il sistema di accoglienza diffusa” ha ribadito Monia Monni, assessore alla Protezione civile della Regione Toscana, oggi a Marina di Carrara: “Abbiamo il sistema di accoglienza diffusa – ha spiegato – che ha permesso alla Toscana di reggere a numeri equivalenti a quelli di oggi nel corso del tempo, senza far entrare in conflitto le comunità”. “Il problema non è avere procedure più rapide per aprire nuovi Cas o nuovi Sai. Il problema è mettere i soldi, perché con 19 euro al giorno le cooperative e le associazioni non partecipano più alle gare, perché con 19 euro al giorno l’integrazione non si fa, per cui associazioni come l’Arci, come la Caritas, come Oxfam si stanno tirando indietro, quindi si sta smontando un modello che funziona per gettarsi nella assoluta insicurezza”.