Migranti, domani l’arrivo della Life Support. Firenze lancia l’allarme sui minori non accompagnati: “Soglia superata” – ASCOLTA

TOSCANA – “Ci attendiamo che le cose procedano con assoluta regolarità, e che si possa dare una accoglienza adeguata a queste persone, che peraltro sono da diversi giorni in mare. Marina di Carrara è stata scelta come porto sicuro, ma non è certo un porto vicino”. Così Serena Spinelli, assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, a proposito dell’arrivo della nave di Emergency Life Support mercoledì mattina prossimo a Marina di Carrara con 55 migranti che verranno sbarcati. Spinelli ha partecipato all’incontro di oggi convocato dal prefetto Guido Aprea.

“E’ stato un incontro organizzativo – ha detto, a margine dell’assemblea ‘No al Cpr’ oggi a Firenze -, abbiamo definito insieme al prefetto, che è il titolare dell’organizzazione dello sbarco e dell’accoglienza successiva, le modalità con cui accogliere 55 migranti. I numeri sono questi, poi saranno da confermare naturalmente all’arrivo, con la Life Support, sostanzialmente riconfermando la modalità con cui avevamo fatto il precedente sbarco”.

A bordo anche 3 minori non accompagnati che dovranno rimanere in Toscana:  numeri piccoli, per un sistema che però, denunciano gli enti locali, è già in crisi. “A Firenze la soglia l’abbiamo superata abbondantemente. – segnala lassessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro – solo come Comune di Firenze siamo a più di 420 minori in carico. Prima della pandemia, quando arrivavamo in emergenza, eravamo a circa 250-300 per cui i numeri sono aumentati in maniera esplosiva, con una difficoltà di gestione molto importante. Abbiamo a Firenze quasi la metà dei minori di tutta la Toscana. Sia Firenze che gli altri grossi Comuni che si trovano a fronteggiare questo problema hanno lanciato un appello perché questo non può essere un problema dei sindaci ma un tema che viene governato a livello nazionale. C’è un segnale di preoccupazione sui nostri territori – ha aggiunto – noi siamo tra i Comuni che maggiormente hanno investito nel sistema Sai, sappiamo che è l’unico vero modello di inclusione per i cittadini stranieri nel nostro territorio”.