CARRARA – E’ atteso per mercoledì mattina l’arrivo nel porto di Marina di Carrara della nave “Life Support” di Emergency con 55 migranti a bordo tratti in salvo a poche miglia dalle coste della Libia mentre il gommone su cui viaggiavano stava per affondare. L’assegnazione del porto toscano è stata decida dal Viminale, ma criticata dal capo missione della Life Support Emanuele Nannini, che ha sottolineato come la lontananza della destinazione comporti 50 ore in più di navigazione cui sono costretti i migranti salvati. Le persone soccorso provengono da numerosi paesi dell’Africa, compreso il Sudan che in questi giorni sta attraversando una fase di grande instabilità politica. Tra loro ci sono 3 bambini sotto i 10 anni e altri tre minori non accompagnati, ma anche donne vittime di violenza. Le condizioni sanitarie sono abbastanza buone, anche se si segnalano casi di ustioni dovuti al sale e al carburante
Sempre Nannini ha denunciato come alla Life Support si stato impedito di soccorrere altre 30 persone in difficoltà a 55 miglia di distanza, per effetto delle norme del nuovo disciplinare sui salvataggi in mare del ministro Piantedosi. “E’ la prima volta che ci viene proibito di soccorrere delle persone, finora avevamo sempre fatto salvataggi multipli lungo la rotta” racconta a Novaradio il capo progetto SAR di Emergency, Carlo Maisano, che ribadisce: “Appena sbarcati i migranti a Carrara, riprenderemo il mare e continueremo nella nostra opera di salvataggio di persone in mare e assicurare loro il diritto all’assistenza”
Intanto la città si prepara all’accoglienza: “Carrara sarà il porto sicuro per i 55 migranti salvati dalla nave Life Support di Emergency. Ci faremo trovare ancora una volta pronti” fa sapere la sindaca Serena Arrighi. Quello della Life Support di Emergency è il secondo sbarco di migranti al porto di Marina di Carrara dopo che lo scorso 30 gennaio arrivò la Ocean Viking di Sos Méditerranée che aveva soccorso 95 persone davanti alle coste libiche. Tutte loro dopo essere scese dalla nave furono prima trasportate al vicino complesso fieristico di Imm-Carrarafiere e poi da qui, dopo visite mediche e riconoscimento, partirono per i vari centri d’accoglienza di tutta Italia. “Un modello che ha funzionato e che riproporremo” spiega a Novaradio l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni, che rassicura: “I posti per l’accoglienza, in particolare dei minori non accompagnati, ci sono”.
Pur confermando la piena disponibilità all’accoglienza, la Toscana è in rotta di collisione con il governo sul tema immigrazione, in particolare dopo il rifiuto di aderire – assieme delle altre 3 Regioni governate dal centro-sinistra – all’ordinanza di Protezione civile che ha dichiarato l’emergenza immigrazione e nominato come commissario ad hoc il prefetto Valerio Valenti: “Siamo contrari all’approccio emergenziale al tema dell’immigrazione – ribadisce Monni – e difendiamo il modello di accoglienza toscana diffusa contro l’ipotesi di creazione di Cpr nella nostra Regione. Il governo vuole levare la protezione speciali, e ha stanziato 5 milioni per l’accoglienza temporanea, un cifra ridicola. Serve invece finanziare i centri SAI, che in questi anni hanno mostrato di fare vera integrazione”.
Foto: Dario Bosio
