FIRENZE – Tre capolavori assoluti della bronzistica fiorentina – e mondiale – provenienti da domani potranno essere ammirati in tutto il loro splendore nello scenario del Bargello, a pochi passi da alcune delle sculture bronzee più iconiche della storia dell’arte. Succede con l’esposizione “Ghiberti, Verrocchio e Giambologna – Ospiti illustri da Orsanmichele” che si apre domani fino al 4 settembre. La mostra raccoglie in un’unica stanza le grandi statue realizzate per la chiesa-granaio fiorentina dai tre maestri fonditori, coprendo un arco di tempo lungo due secoli: dal San Giovanni Battista del Ghiberti, risalente ai dei primi anni del ‘400, fino al San Luca di Giambolgna dei primi del ‘600, passando per “L’incredulità di san Tommaso” di Verrocchio della metà del XV secolo.
L’occasione della mostra nasce dal una necessità: il trasferimento obbligato delle statue per i lavori di ristrutturazione ma offre un’inedita opportunità: “Poter mettere a confronto in parallelo – ha spiegato la direttrice del Bargello, Paola D’Agostino – le sculture di Orsanmichele con quelle coeve custodite al Bargello”. E anche, ha aggiunto Benedetta Matucci, direttrice di Orsanmichele e curatrice della mostra, di “scoprire” dei particolari semi-sconosciuti sulle opere.
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