FIRENZE – “Luca Giordano. Maestro barocco a Firenze”, è la mostra curata da Riccardo Lattuada, Giuseppe Scavizzi e Valentina Zucchi e organizzata da Città Metropolitana di Firenze e MUS.E con il sostegno di Business Strategies, in programma a Palazzo Medici Riccardi dal 30 marzo al 5 settembre 2023.
L’esposizione è centrata sull’attività fiorentina di Giordano (nel 1682-1683 e nel 1685-1686), fra gli artisti più virtuosi e prolifici del Barocco italiano, e dedica un’attenzione particolare alla volta della Galleria degli Specchi all’interno di Palazzo Medici Riccardi: la mostra permette infatti di porre in relazione i meravigliosi dipinti riccardiani, valorizzati in misura speciale durante il periodo dell’esposizione, con circa 50 opere alcune delle quali mai viste a Firenze prima d’ora, a questi strettamente correlate sia per l’iconografia sia per il periodo di esecuzione. Fra queste spiccano una serie di dieci bozzetti della Galleria degli Specchi e della volta della Biblioteca Riccardiana, di proprietà della National Gallery di Londra, che per l’occasione saranno messi in dialogo diretto con la volta. E ancora, le Virtù distribuite in varie collezioni private europee e poi quadri provenienti da prestigiosi musei italiani come le Gallerie degli Uffizi, il Museo dell’Opera del Duomo di Siena, il Museo Stibbert di Firenze e il Museo di Palazzo Mansi a Lucca oltre ad opere provenienti da collezioni private italiane e americane.
A queste faranno da controcanto i documenti riferiti alla committenza riccardiana, alla definizione dell’invenzione e all’esecuzione dei dipinti, custoditi presso le biblioteche e gli archivi cittadini. Il percorso espositivo indagherà ulteriori aspetti della committenza e dell’attività fiorentina di Luca Giordano, valorizzando in particolare le opere più vicine per soggetto, più originali per tecnica e più significative nell’excursus del pittore, tessendo un racconto fortemente suggestivo.
“Quando Luca Giordano è giunto a Firenze era già una “pop star” nel suo campo, ma quello che ha fatto qui e quello che a lui hanno chiesto i committenti fiorentini lo ha reso ancora più affermato a livello internazionale”, spiega a Novaradio Riccardo Lattuada, uno dei curatori della mostra.