FIRENZE – Nuovo colpo a favore degli operai della ex GKN contro la QF di Francesco Borgomeo: il Tribunale del lavoro di Firenze ha respinto il ricorso dell’azienda contro il primo decreto ingiuntivo che chiedeva il pagamento dello stipendio arretrato a un suo dipendente. Il giudice ha accertato il diritto del dipendente al pagamento della retribuzione stabilendo che per il periodo di copertura Cigs fino al 9 ottobre 2022 il pagamento è a carico dell’Inps, mentre Qf dovrà corrispondere al lavoratore l’importo di paga pieno per il restante periodo.
Si tratta della prima sentenza di questo genere, che potrebbe fare da apripista al resto dei decreti ingiuntivi (oltre 90) che in questi ultimi mesi la Rsu ha presentato a nome dei molti altri ex operai che chiedono il rispetto del pagamento dei salari. “La valanga di decreti ingiuntivi non si fermerà” dice Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica a Novaradio che spiega l’importanza della sentenza: “Riporta al senso della realtà, cioè che per un contratto a tempo indeterminato non può esistere un periodo di esiste una sospensione salariale e che lo stabilimento è perfettamente agibile. Un senso della realtà cui non sono arrivati 14 tavoli di confronto della politica”
La decisione del giudice arriva alla viglia della manifestazione-corteo “La GKN non si tocca”, che prenderà il via domani alle 14 da via Forlanini per dirigersi verso la Fortezza da Basso e cui sono attese decine di migliaia di persone. Un motivo in più dunque per gli operai, per scendere in piazza, contro la chiusura dell’azienda e asostegno del progetto di reindustrializzazione dal basso del Collettivo di Fabbrica e della SMS Operaia “Insorgiamo”, per cui il crowdfunding lanciato nei giorni scorsi ha già raccolto oltre 20 mila euro.
