PIOMBINO – La nave rigassificatrice Golar Tundra fa bella mostra di sé attraccata sulla banchina del porto di Piombino: da maggio prossimo dovrebbe iniziare a riempire i suoi 43 slot, capaci di immettere qualcosa come 5 miliardi di metri cubi l’anno di gas naturale liquido nella rete italiana. Eppure sul completamento dell’iter e i tempi dell’entrata della sua operatività rimangono ancora incertezze, senza contare il giudizio che pende al TAR del Lazio (udienza attesa il 6 luglio), oltre che nessun atto ufficiale che riguardi le promesse compensazioni alla città.
Ieri a salutare l’arrivo della nave c’erano il presidente regionale – e commissario straordinario – Eugenio Giani e l’ad di Fsru Italia, Elio Ruggeri: “La nave della libertà” dalla schiavitù del gas russo, l’ha definita Giani, mentre slitta però la data di entrata in esercizio. Se fino a poche settimane fa si parlava di metà marzo, ora l’ad di Frsu individua il mese di maggio come data di inizio attività. Nessuna certezza, poi, sulla destinazione della nave dopo i primi tre anni a Piombino: il commissario Giani ha concesso a Snam una ulteriore proroga (la seconda) di 90 giorni (fino al 24 giugno) per l’individuazione del sito “off shore”, mentre l’ad di Fsru si assicura: “Ci sono due ipotesi, in Alto Tirreno o Alto Adriatico”. E sul giudizio pendente al TAR, Giani minimizza: “Se il Tar dovesse dire che il procedimento autorizzativo era illegittimo, si apre un’altra procedura per capire come rimediare a queste illegittimità. In realtà la nave sarà già in attività e quindi andrà avanti affinché non si individuano gli atti che rimediano a queste ipotetiche illegittimità”.
Lontano dai riflettori si è tenuto il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, da sempre contrario: “Le passerelle di Giani non cambiano la realtà: mancano ancora le autorizzazioni”, “mi rivolgo in particolare ai miei concittadini nel ricordare a tutti che la questione è tutt’altro che risolta”. Stesso atteggiamento tenuto dai comitati piombinesi che nei giorni scorsi hanno organizzato la protesta – portando in piazza migliaia di persone, per ultimo con la manifestazione dell’11 marzo scorso. “Lasciamo a Giani la sua passerella, torneremo in piazza” promette Francesca Marino del comitato “La piazza”, che parlando stamani a Novaradio, stigmatizza in particolare le parole di Giani sul TAR (“dichiarazioni da stato dittatoriale”), ricorda che “manca ancora l’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale” e che la nave è stata fatta attraccare “bypassando norme nazionali ed europee”.
E sulle compensazioni, Ugo preziosi, sempre del comitato “La piazza” aggiunge: “Sono vent’anni che le aspettiamo, sono un atto dovuto per un SIN (Sito di interesse industriale) che ha fatto tanto per l’economia italiana e da vent’anni aspetta le bonifiche, senza dover essere caricato di quest’altro peso” dice, rilanciando la mobilitazione: “C’è ancora il ricorso al Tar, e torneremo in piazza. A partire da sabato prossimo, quando saremo a Firenze per la manifestazione per la difesa della GKN”.
A stretto giro la replica del governatore Giani: “Noi ci dobbiamo preoccupare di quello che accade ora, noi avremo l’attività della nave che inizia, non c’è niente che possa condizionare o frenare questo. Poi dopo il 5 luglio vedremo la decisione del Tar”. Parlando dell’autorizzazione ambientale (Aia) per il funzionamento della Golar Tundra, Giani ha detto che “questa viene in corso d’opera con il collaudo, quindi, ora si fa perché la nave è lì nel porto e si può predisporre” la valutazione di impatto ambientale.