PIOMBINO – “Il messaggio che è arrivato sabato da Piombino è che il rigassificatore è figlio di un progetto molto più ampio generale di fare dell’Italia un deposito-hub del gas, e noi eravamo in piazza contro questo progetto”. Sono soddisfatti i comitati organizzatori, e tra questi il comitato Gazebo 8 giugno, per l’esito della manifestazioneche sabato scorso ha portato alcune migliaia di persone per le strade della città contro il progetto di realizzare un impianto rigassificazione. E rilancia già la mobilitazione: “Nei prossimi giorni ci riuniremo per predisporre nuove iniziative” dice Maria Cristina Biagini. Anche perché il nuovo impianti entri in funzione è tutto da vedere: “Manca il piano definitivo della sicurezza di Snam, pendono ancora 129 prescrizioni di cui molte ex ante”. E il 6 luglio arriverà (forse) la sentenza sul ricorso al TAR da parte del Comune.
E sui fischi arrivati all’indirizzo del sindaco Francesco Ferrari al momento che hanno interrotto il suo intervento a fine manifestazione, provocandone l’amara reazione (“chi mi ha fischiato lontano anni luce dalla città” dichiara oggi) Biagini taglia corto: “Un episodio cui è stata data eccessiva rilevanza dai media, da cui ci dissociamo: chi lo ha contestato non ha capito nulla della nostra protesta. il sindaco è stato tra i primi a sostenere la battaglia contro il rigassificatore e sta continuando a farlo. Non si può parlare di collaborazione, ma l’azione del Comune e dei comitati si svolgono su piani distinti verso lo stesso obiettivo”.