FIRENZE – Un teatro “più accogliente” per i ragazzi più giovani, dove “sentirsi a casa, vissuto con più leggerezza, come un luogo di svago dove si va con gli amici, non solo come luogo di impegno intellettuale”, e dove costruire “un legame umano con il pubblico”. È questa la ventata d’aria fresca che Diego Ceretta, il nuovo direttore principale dell‘Orchestra della Toscana, vuole portare a Firenze. Ventiseienne di origine milanese, Ceretta è stato nominato la settimana scorsa dal direttore artistico dell’ORT Daniele Spini su mandato del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, ed è tra i giovani direttori italiani più promettenti della sua generazione.
“All’estero vorrei fare esperienza, ma per poi rientrare arricchito in Italia”, spiega il giovane direttore ai microfoni di Novaradio, che con l’Orchestra della Toscana si aspetta “di lavorare serenamente, perseguendo la qualità, che è una caratteristica dell’ORT”.
Lo scorso anno il primo incontro con l’Orchestra, per i concerti nelle Ville Medicee, occasione rinnovata pochi giorni fa nei cinque concerti diretti a Firenze e in Toscana. Ceretta, la cui carriera è in forte ascesa, nel 2023 conquisterà il primato di essere tra i pochissimi a dirigere nello stesso anno in tre dei più importanti festival che hanno storicamente lanciato le carriere dei giovani direttori: il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, il Rossini Opera Festival di Pesaro e il Wexford Festival Opera (Irlanda), di cui dirigerà l’apertura con una nuova produzione della rara Zoraida di Granata di Donizetti.
Per l’ORT questa nomina rappresenta un nuovo importante passo verso una sua profonda trasformazione: il ruolo di direttore principale era vacante dal giugno 2020 da quando cioè Daniele Rustioni – oggi nominato direttore emerito -concluse il suo mandato, dopo essere stato ben nove anni all’interno di questa fondazione.