FIRENZE – No all’utilizzo del fondo per il salario accessorio dei dipendenti regionali per finanziare gli staff dei politici: stamani alcune centinaia di dipendenti della Regione Toscana si sono riuniti in presidio davanti alla sede del Consiglio regionale, per protestare contro il taglio al fondo della produttività dei lavoratori della Regione per pagare il personale di supporto agli organi politici. La manifestazione è stata indetta da rsu e sindacati Cgil, Cisl e Uil, cui ha preseo parteanche la Usb. Si tratta, è stato spiegato di un taglio di 2 milioni strutturali per ogni anno, su 3.200 dipendenti della Regione Toscana, che incide parecchio dal prossimo 2024 su istituti come la produttività e l’indennità di specifiche responsabilità.
La protesta, spiegano i sindacati, è contro la legge regionale 2/2023, approvata all’unanimità dal Consiglio, che pone in modo stabile a carico dei lavoratori della Regione il pagamento del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici, 172 persone a chiamata diretta fiduciaria.“Non siamo contro questi lavoratori – si spiega dal presidio – ma è inaccettabile che, per finanziare i costi della politica, il Consiglio sottragga le risorse che servono ai premi di produttività o alla mobilità orizzontale e verticale, e quindi anche in prospettiva agli scatti di carriera e alla pensione. A maggior ragione in un momento in cu con i fondi Pnrr servono lavoratori motivati. I collaboratori dei politici si paghino con i soldi della politica”.