PONTEDERA (PI) – Mentre Firenze le strade si riempivano dei 40 mila della manifestazione antifascista, a Pontedera in diverse centinaia di persone hanno sfilato per le strade del centro contro la riapertura della discarica della Grillaia, ferma da metà anni ’90, che una delibera regionale (625/2020) ha deciso di riaprire per accogliere oltre 275 mila tonnellate di rifiuti di amianto per il “capping “, il “rivestimento” finale del sito.
La manifestazione, convocata dal coordinamento “Valdera avvelenata” che riunisce in sé 12 diverse realtà ambientaliste che si battono contro la riapertura della discarica e un diverso modello si viluppo e di trattamento dei rifiuti. “Il completamento della copertura della ‘Grillaia’ era previsto ma per 200 mila metri cubi, ora la proprietà ha ottenuto l’autorizzazione per 270 mila metri cubi come prevede l’ultima delibera” spiega Maurizio Rovini, Valdera Avvelenata: “Qualcosa come 400 mila tonnellate di amianto, l’equivalente di una petroliera per coprire una collina, tra l’altro di di rifiuti di amianto, nocivi e pesanti, che farebbero sprofondare ancor più il livello del sito, particolarmente fragile perché interessato da una paleo-frana”. “Il conferimento in discarica non è la risposta – spiega – ci sono altri metodi più moderni, dalla vetrificazione all’uso di batterio chelanti. Il problema è che l’amianto destinato là non arriva solo dalla Toscana, quindi il vero motivo è il profitto. Lo stesso che aveva portato al progetto, ora fermato, di ampliamento della discarica di Peccioli: “Fermato ma non si sa per quanto, con 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali da fuori Regione, una discarica per far soldi”.
E non è l’unico problema in zona: “La Valdera ha già avuto a che fare con gli inquinanti tossici sversati in aree agricole emersi nelle inchieste ‘Blue Mais” e “Demetra”, cui si è aggiunta l’inchiesta Keu. senza contare l’idea di realizzare un gassificatore per plastiche come quello proposto ad Empoli. Tutti progetti che contestiamo: la Valdera è un’area vocata, anche in base all’ultimo PRS, all’agricoltura e al turismo, non come aerea industriale”
La manifestazione di sabato ha visto la partecipazione anche dei comitati dell’empolese che si sono mobilitati contro il gassificatore e di quelli che a Piombino criticano l’arrivo della nave Golar Tundra e la realizzazione dell’impianto di rigassificazione. Lotte che si stanno saldando assieme: “Come Valdera Avvelenata saremo l’11 marzo a Piombino per la manifestazione contro il rigassificatore, e siamo pronti a breve a bussare alle porte delle Regione”.
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