FIRENZE – Nove pellicole, nove diverse registe, nove modi diversi di guardare alle donne, ai temi del femminismo e dell’emancipazione della donna. E “Sguardo di donna” , il nuovo ciclo di proiezioni organizzato dall’associazione CinemAnemico alla Casa del Popolo di Settignano, da venerdì prossimo 3 marzo al 28 aprile. “I film sono diversissimi per tecniche e approcci – spiega Doretta Cocchi, CinemAnemico – hanno in comune il fatto di affrontare il tema del patriarcato”. E dunque delle violenze e sopraffazioni fisiche e psicologiche della società maschilista, ma anche del coraggio e delle determinazione delle donne che, talvolta vincitrici altre volte sconfitte, prendono scelte che le portano in contrasto gli assetti tradizionali della società.
L’appuntamento di apertura è con “Io sono femminista”, film-documentario di Teresa Rossano, presente alla proiezione, dedicato alle storie e alle lotte femministe della Bologna degli anni Settanta. Si prosegue poi il 10 marzo con “Vita&Virginia” di Chanya Button, sulla relazione tra la scrittrice Virginia Woolf e Vita Sackville-West che ha ispirato il romanzo “Orlando”, “Clara sola” di Nathalie Álvarez Mesén (17 marzo) sulla storia di una 42enne costaricana e del suo viaggio per liberarsi dalle convenzioni sociali e religiose tradizionali. Venerdì 24 marzo è la volta di “Murina” di Antoneta Alamat Kusijanovic, storia di isolamento e oppressione patriarcale subita da due donne in una remota isola croata, seguito il 31 marzo da “Hive (Alveare)” di Blerta Basholli, che ci porta in Kosovo, dove Fahrije cerca di portare avanti la famiglia costruendo una piccola impresa contro la società patriarcale in cui si trova.
Il ciclo prosegue il 7 aprile con una serata dedicata a tre corti: “Aya goes to the beach” di Maryam Touzani, e “Tu seras mon allié” di Rosine Mfetgo Mbakam, e “Yasmina” di Ali Esmili & Claire Cahen. Tre storie da tre luoghi diversissimi – Marocco, Gabon e Francia – ma che patrlano di donne alle prese con scelte difficili e coraggiose per l’affermazione di sé stesse. Venerdì 14 aprile in programma “Luaneshat e Kodres” di Luàna Bajrami, che ci riporta in un villaggi isolato del Kosovo, dove tre giovani donne vedono soffocare i loro sogni e le loro ambizioni. Ancora Kosovo in “Zana” di Antoneta Kastrati (21 aprile), con una donne costretta dala famiglia a ricorrere a stregoni e guaritori per curare la sua infertilitaà. Ultimo appuntamento è venerdì 28 aprile con “Joy” di Sudabeh Mortezai, storia di una giovane donna nigeriana caduta nella rete della tratta sessuale.