TOSCANA – “Sulla questione dei rifiuti e degli impianti di smaltimento la Regione ha aperto decine di tavoli:ne apra uno in più, con i cittadini e i loro comitati, per discutere dei modelli di gestione nell’ottica di una vera economica circolare, come l’Europa ci chiede”. E’ questo in sostanza, l’appello e la richiesta che arriva dalla riunione di sabato scorso a Empoli dei comitati no gassificatori, le associazioni ambientaliste della rete Zero Waste, alla presenza tra gli altri di Rossano Ercolini presidente Zero Waste Europe. Dall’incontro è uscito anche l’intenzione di una agenda di mobilitazione e di proposte sulla produzione e sulla gestione dei residui, per indurre la Regione a dare ascolto.
I temi caldi rimangono sul tappeto: dall’ipotesi di costruzione di nuovi gassificatori per residui plastici – oltre a quello di Empoli, a Rosignano e Pontedera – e la dismissione degli inceneritori/termovalorizzatori di Livorno e Montale.
“Ad Empoli il progetto è bloccato ma non è detto che no possa ripartire,a Rosignano è appena iniziata un’interlocuzione con le istituzioni” spiega Marco Cardone, comitato trasparenza per Empoli: “Il ritardo sui previsti nuovi impianti – aggiunge – mette a rischio le previste chiusure degli impianti vecchi, come quello di Livorno che nel 2024 compirà 50 anni, e quello di Montale nel pistoiese. Per Livorno si propone già un ‘revamping’ ma gli studi mostrano che sarebbe economicamente insostenibile”.
La partita dei nuovi impianti di gassificazione, destinati a rifiuti speciali e industriali, si intreccia con quella -connessa ma diversa – dei rifiuti urbani. “La Toscana è messa abbastanza bene in generale ma con qualche eccezione negativa” spiega ancora Cardone: “Secondo l’ultimo rapporto ARRR, il 75% dei Comuni dell’area fiorentina ha raggiunto e superato gli obiettivi Ue del 65% di raccolta differenziata e alcuni sono sopra il 70%. Tra i 4 che sono indietro rispetto agli obiettivi Ue c’è Firenze, con solo il 53% di differenziata, ma pesa molto: da soli, Firenze e Pistoia producono il 40% dei rifiuti solidi urbani indifferenziati di tutta la Toscana. E questo succede perché sono tra i pochi che non fanno la raccolta porta a porta in tutto il territorio” . “In tutto ciò – chiosa Cardone – stupisce il fatto che nella futura multiutility, secondo statuto, sarà proprio Firenze, tra i Comuni meno virtuosi, a dettare le linee guida di azione alla futura holding nella gestione e trattamento dei rifiuti”.