FIRENZE – Brutale aggressione davanti al liceo classico “Michelangiolo“, in pieno centro a Firenze: in un video che ha iniziato stamani a circolare nella rete dei social si vedono alcuni adulti, che colpiscono a calci e pugni un ragazzino mentre è a terra sull’asfalto.
Nel mentre, poco lontano, altri giovani adulti, vestiti con giubbotti scuri, si scontrano con adolescenti tra lo stupore e la paura dei ragazzi, mentre una donna, forse una docente, cerca di farli smettere gridando: “Ma cosa fate?.
In base a quanto riferisce una delle rappresentanti d’istituto, si tratterebbe di un’aggressione subita dagli studenti del collettivo Sum da parte di militanti dell’estrema destra dopo un volantinaggio di Casaggì. Nel pomeriggio, dopo la denuncia, sono stati identificati dalla questura 6 militanti di Azione Studentesca, tre dei quali minorenni.
La dirigente scolastica Rita Gaeta, arrivata poco dopo l’aggressione ha chiesto l’intervento della Digos.
Nelle ore successive all’aggressione è arrivata anche la reazione del sindaco di Firenze Dario Nardella che sui suoi profili social ha scritto: “Un’aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile. Ho parlato con il questore perché venga fatta chiarezza al più presto e vengano individuati i responsabili. Firenze e la scuola non meritano violenze del genere”.
Netta la presa di posizione anche di Arci Firenze che riportiamo qui sotto.
La nostra solidarietà ai ragazzi picchiati fuori dalla loro scuola da un gruppo di adulti. É forte la nostra preoccupazione per la deriva fascista che assume questo e altri fatti che investono la città di Firenze e i nostri territori. Nessun compromesso e nessuna accettazione verso forze politiche ambigue e verso associazioni che non rinnegano ne il fascismo storico ne la portata ideologica dei fascismi, in ogni luogo e in ogni tempo. Ci uniamo all’appello di ANPI Firenze, affinché tutte e tutti i cittadini democratici, così come tutte le organizzazioni democratiche, si attivino perchè nessun gesto violento si ripeta e sia chiaro che la nostra democrazia si fonda senza ambiguità sull’antifascismo.
Condannare non basta.