FIRENZE – Andrea Vianello, giornalista radio e tv di lungo corso, presenta oggi pomeriggio a Firenze la sua ultima fatica letteraria, “Storia immaginaria della mia famiglia” (Mondadori). Appuntamento alle 18 nella Sala del Pegaso presso la sede della Presidenza della Regione Toscana, in piazza Duomo a Firenze. Un “memoir fantastico”, come lo definisce Vianello, in cui prende spunto da alcuni personaggi della sua famiglia per dare vita ad un romanzo, in cui l’esperienza personale è solo lo spunto per un racconto abbraccia la storia più o meno recente del nostro Paese.
Una scelta particolare, quella del genere fiction per un giornalista abituato a fatti e notizie? “No anzi – spiega Vianello a Novaradio – dopo ‘Tutte le parole che sapevo’, in cui racconto della malattia che mi ha tolto la parola e il lento recupero, volevo tornare a scrivere un libro, di fantasia, in cui le vicende sono totalmente inventate. E questo dare una seconda vita, un’ulteriore possibilità, un viaggio nel tempo, un ultimo sogno, forse è anche il mio. Ho sempre sognato diventare uno scrittore, poi mi è successo di diventare giornalista ma nella vita, ho imparato, bisogna provare da dare vita ai sogni”.
Vianello dal 2021 è direttore del GR Radio RAI – un ritorno alle origini perché proprio dalla radio è iniziata nel 1990 il suo percorso in RAI. “E’ stato emozionante dopo 20 anni tornare a fare radio. la radio si dice sempre che è un mezzo vecchio, in realtà è sempre più vivo. Ad esempio attraverso i podcast, che sono complementari e non sostitutivi dell’ascolto radio in diretta”. Che rimane imprescindibile per raccontare la realtà. Ad esempio nel marzo scorso, con l’invasione dell’Ucraina, quando Vianello decise di “trasferire” parte della redazione a Lepoli per trasmettere il GR dal territorio ucraino. “Entrammo a 10 giorni dall’inizio della guerra, facemmo un atto forte e simbolico, facendo il GR da lì. Sicuramente qualcosa faremo, la prossima settimana è un anno “dall’inizio della guerra, “non avremmo mai pensato di stare a parlare ancora di questa guerra che si è impantanata in un terreno sanguinoso. Questa guerra non è ordinaria”