TOSCANA – Per il Pd serve un “cambiamento radicale”, sia “nella classe dirigente che nell’organizzazione del partito”: obiettivo che solo Elly Schlein può portare, non coloro che in questi hanno hanno condotto il Pd, anche in Toscana, a una sconfitta dopo l’altra”. Marco Furfaro, portavoce nazionale della mozione Schlein, dà la carica in vista delle primarie del 26 febbraio prossimo, quando dai gazebi usciranno i nomi del nuovo segretario nazionale e toscano. In Toscana il distacco (5%) è inferiore che altrove, e Schlein è maggioritaria nei circoli di 6 province su 10.
“Possiamo vincere” dice convinto, e rilancia i temi che qualificano al proposta politica della mozione Schlein: lotta alle diseguaglianze e redistribuzione della ricchezza, anche chiedendo a chi ha di più di dare di più”. E poi l’ambiente, da difendere a fatti non parole, guidando una vera transizione ecologica sostenibile costruendo un modello di sviluppo diverso, a partire dalla direttiva UE sullo stop alle auto termiche: “Il tema non è mettere in difficoltà i cittadini, ma far ripartire l’economia, indirizziamo le nostre azienda a usare fonti non fossili, e sfruttare nicchie di mercato che l’Europa ci offre”. E ancora, sulla politica energetica : “I ri-gassificatori sono una necessità del qui e ora, ma questo paese ha perso vent’anni non si è puntato sulle rinnovabili, c’è bisogno di coraggio, non conservazione e rendita” di posizione. E sulla gestione dei rifiuti dice: “C’è un problema di metodo, costruire percorsi in cui le comunità vengono coinvolte sui progetti. Lo dice uno che vive a 2 chilometri ad un inceneritore come quello di Montale, una comunità deve decider con le istituzioni”
Pesante la critica alla gestione del partito negli ultimi anni. “La mozione Bonaccini in Toscana ci sono Giani, Nardella, Bonafé, tutti quelli che hanno guidato il partito. Spiace questo giochino, un tentativo di fare un’ operazione camuffamento: da un lato c’è una giovane donna, competente e appassionata, che non ha mai fatto parte del gruppo dirigente: da una parte c’è la continuità, dall’altra il cambiamento” scandisce, rispedendo al mittente le critiche sulla recente reiscrizione di Schlein al Pd: “Anni fa era nel Pd – ricorda – ne è uscita non condividendone le scelte, e vi è rientrata per dare il proprio contributo al cambiamento”. E difende la provocazione del candidato alla segreteria regionale, Emiliano Fossi, e alla sua foto con il cartello “Basta perdere”.
Se vince la mozione Schlein in Toscana, la ricandidatura di Giani sarà messa in discussione? “Non stiamo facendo il congresso sul governatore – replica – ma se non cambiamo la Toscana è destinata a finire nelle mani della destra. Serve un PD più forte, un cambio del PD toscano come partito, perché in questo momento è inesistente, non c’è un’opinione. Il governatore è un amministratore e capo di una coalizione, ma quali sono le politiche della sinistra?”.