FIRENZE – “Nardella, ma di cosa stai parlando?”. Oscilla tra la rabbia, sconforto e delusione la reazione, dura, del Collettivo di fabbrica della GKN alle ultime dichiarazioni del sindaco e presidente della MetroCittà di Firenze, che dopo la manifestazione degli operai a Cassino per denunciare il “gioco a rimpiattino” di Francesco Borgomeo e la QF, da mesi assente ai tavoli di confronto sul futuro dello stabilimento di Campi Bisenzio, aveva invitato a “‘a ritrovare un clima costruttivo di serenità”.
E così, in un lungo post su Facebook, il Collettivo di Fabbrica ricorda che i 280 operai da 4 mesi non ricevono stipendi e tredicesima. Non solo, aggiunge al danno quelle che appare l’ennesima beffa, come spiega a Novaradio Dario Salvetti, rappresentante del Collettivo di Fabbrica: “Si è detta disponibile ad aprire la discussione sulla cassa integrazione per riorganizzazione industriale, che scade il 13 febbraio, dandoci appuntamento il 21 febbraio, quindi di fatto facendo saltare un altro mese di paga”.
Di qui la provocazione degli operai al sindaco: “Chiediamo – spiega – che il sindaco di Firenze si privi degli ultimi quattro stipendi – si legge – Se vuole può donarli o prestarli alla cassa di mutuo soccorso Gkn, e continui a privarsi dello stipendio finché questa sarà la nostra condizione e finché l’immobilismo aziendale e istituzionale impedisce un reale piano industriale. Che impari insieme a noi la serenità nel pagare mutuo e spese”. E a questa segue un’altra richiesta: “Una fabbrica presidiata che produce idee e prodotti è scomoda. Il sospetto, totalmente legittimo ormai, è che i corpi degli operai Gkn non si siano frapposti solo tra la fabbrica e la delocalizzazione ma anche tra la fabbrica e la speculazione immobiliare. Chiediamo a Nardella come presidente della Città Metropolitana di ogni candidato a sindaco del comune di Campi Bisenzio, che non ci sarà alcun cambio di destinazione d’uso del terreno su cui sorge la fabbrica. E che naturalmente alle dichiarazioni, seguano gli atti formali preposti”.
Intanto la mobilitazione prosegue: “Dopo il 21 febbraio – conclude Salvetti – decideremo nuove forme di protesta, intanto continuiamo a lavorare in fabbrica, con le nostre proposte ambientalmente sostenibili e integrate di reindustrializzazione: negli ultimi giorni dallo stabilimento di Campi Bisenzio è uscito il prototipo di una cargo bike“