Cultura

Giulio Regeni, sette anni dal ritrovamento del cadavere. Amnesty: “Ancora troppi interrogativi, l’Egitto non ha mai collaborato” -ASCOLTA

today03/02/2023

Sfondo
share close

 

  • cover play_arrow

    Riccardo Noury, portavoce Amnesty International

 

ROMA- Era il 3 febbraio 2016 quando il cadavere di Giulio Regeni venne rinvenuto senza vita e con evidenti segni di tortura nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti a circa una settimana dalla sua scomparsa. “Sette anni di dolore immenso da parte delle persone legate a Giulio in particolare la sua famiglia, ci sono state mobilitazioni settimana dopo settimana in date chiave, ” spiega Riccardo Noury, portavoce Amnesty International. “Chiunque conosce la storia dell’Egitto sa bene che è stato un omicidio di stato.”

Il prossimo 13 febbraio sarà una data che potrebbe segnare un passo avanti, si deciderà presso il giudice dell’udienza preliminare di Roma se andare a processo. “A sette anni di distanza siamo ancora con un enorme punto interrogativo, ossia se questa verità possa essere confermata anche sul piano giudiziario in un processo che ancora non vede l’inizio, ” continua Noury. “L’Egitto non ha mai collaborato, l’Italia è stata molto timida nel chiedere e il risultato è che oggi non abbiamo gli indirizzi degli imputati che devono ricevere gli atti di un processo che li riguarda.”

Scritto da: Redazione Novaradio


Articolo precedente

News

Cittadini domani in piazza: “No a centri commerciali a Campo di Marte”. Nardella: “Saranno negozietti” – ASCOLTA

FIRENZE - "Non ci piace l'idea di un mega centrocommerciale e nuovi alberghi per di migliaia di metri quadri, la cancellazione dell'area dei campini con un prato d'erba senza alberi, né una tramvia che passando per i principali viali del Quartiere porterà all'abbattimento di otre 400 chiome per far posto a alberelli". Il comitato Viabilità, composto da residenti e commercianti del Q2, si mobilita contro i progetti di riqualificazione legati […]

today03/02/2023


0%