FIRENZE- “Ricordare è un dovere morale, etico, 365 giorni all’anno. Abbiamo come istituzioni e società civile il compito non solo di tramandare la memoria nelle
giornate che onorano” le vittime “ma di tramandare con fatti concreti e con credibilità assoluta dei valori che nascono da quei sacrifici”. Lo ha detto la prefetta di Firenze Francesca Ferrandino in occasione della cerimonia di consegna delle medaglie d’onore da parte dello stesso prefetto ai familiari di coloro che hanno vissuto gli orrori nazisti.
Le medaglie sono state consegnate ai familiari di cinque persone: Enrico Allocca, civile deportato in Germania e internato dal 23 settembre 1943 al 4 ottobre 1945; Giovanni Gori, militare disperso in Grecia e internato fino al 31 marzo 1944; Serafino Marmugi, militare deportato in Germania (a Bonn) e internato dal 10 settembre 1943 al 3 marzo 1945; Paolo Parrini, militare deportato in Germania (Dresda) e internato dal 9 settembre 1943 al 1 aprile 1945; Ulisse Salvini, militare deportato in Germania e internato dal 9 settembre 1943 al 25 agosto 1945.
“L’insegnamento della storia non ha nessun senso se manca la libertà”, ha aggiunto Ferrandino. Tra i presenti il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, l’assessore alla cultura della memoria di Palazzo Vecchio Maria Federica Giuliani, il rabbino capo di Firenze Gadi Piperno e l’imam di Firenze Izzedin Elzir. “Questo viaggio – ha commentato Piperno – non è solo un dialogo, ma soprattutto di comprensione e dell’essere consapevoli di essere veicoli di valori”