FIRENZE – Dopo alcuni rinvii causa maltempo,è finalmente giunta l’ora per l’inaugurazione del grande murale del giardino Samb Modou e Diop Mor nel rione di San Iacopino: l’appuntamento è fissato per sabato prossimo, 14 gennaio, alle 15. Si tratta di un ambizioso progetto di street art, promosso dall’Associazione Giardino di San Jacopino e finanziato dal Comune di Firenze, che ha portato alla realizzazione da parte degli artisti Lorenzo Tonda e Federico Niccolai. A parlarne sono stati proprio i due autori, ospiti stamani della trasmissione News Box di Novaradio.
Un’opera lunga ben 25 metri, in cui la componente artistica “tradizionale” del dipinto su muro si affianca ad un apparato digitale di arte virtuale e in 3d e elementi mutlimediali (foto e testi) “celati” all’interno della scena – che rinviano e richiamano alla storia del Giardino, che è anche la storia del rione e della sua comunità. La stessa che negli ultimi decenni ha fortemente voluto e difeso questo spazio, un “buco” urbanistico generato dalla dismissione di una fabbrica, come area verde e di incontro, di integrazione sociale e dialogo tra le tante anime del quartiere, tra i più multiculturali della città.
La rappresentazione raffigura una complessa scena di un banchetto che si svolge in un giardino delimitato da un porticato dalla forme rinascimentali: al centro della scena una tavola imbandita cui si affollano numerose figure, umane e animali, mentre ai due lati altre figure sono in piedi, nell’atto di lanciare verso l’esterno, al di là dei confini degli oggetti. “Il richiamo iconografico, nello stile e nell’uso dei colori, è all’arte rinascimentale – dice Lorenzo Tonda – mentre i soggetto è moderno, e fa riferimento alla iniziativa ‘Mangia come parli’, da anni organizzata nel giardino per far incontrare tramite la cucina, le diverse culture e nazionalità che popolano il rione. Le persone che lanciano gli oggetti richiamano alla difesa del Giardino da parte dei residenti nel corso degli anni: si tratta non di sassi, ma delle statuette di argilla, uguali a quelle che hanno realizzato i bambini del quartiere coinvolti nel progetto”.
Dietro il livello visivo, ce n’è un altro. “Grazie all’uso di speciali visori 3d che rimarranno a disposizione anche in futuro – spiega Federico Niccolai – è possibile esplorare il dipinto in formato realtà virtuale, come una sorta di videogioco”. Inoltre grazie ad una serie di Qr code che rimandano a contenuti multimediali con foto e testi sulla storia del Giardino, del quartiere e della città: dalle vicende della Resistenza all’ appropriazione del giardino da parte della sua comunità, dalla difesa di questo spazio dai tentativi di speculazione edilizia e immobiliare alla sua trasformazione in area verde e spazio di dialogo interculturale, fino all’intitolazione alla memoria di Samb Modou e Diop Mor, le due vittime del raid xenofobo di piazza Dalmazia dell’13 dicembre 2011.
Info: www.giardinodisanjacopino.it