TOSCANA-Una crescita del Pil toscano nel 2022 pari al +3,9%, un valore più basso rispetto alle attese elaborate prima dello scoppio della guerra in Ucraina ma
maggiore di quanto l’evoluzione delle vicende internazionali facesse immaginare a metà anno. E’ questa la stima contenuta nel rapporto dell’Irpet sull’economia regionale. Per il 2023, il rapporto indica un +0,6% (+0,4% per l’Italia) e un aumento nel biennio 2024 e 2025 rispettivamente dell’1,3 e dell’1,2%, anche se rischi di varia natura – guerra, pandemia, inflazione – potrebbero determinare una fase di recessione.
La Toscana, spiega l’Irpet, ha registrato un +3,4% per la produzione industriale nei primi 9 mesi del 2022 e un +7,3% delle esportazioni. I livelli occupazionali hanno superato quelli pre-pandemia: +6,5% rispetto al 2019. In particolare è aumentata la domanda di lavoro stabile: tra gennaio-ottobre le trasformazioni da lavoro a termine a lavoro stabile sono state 45mila, il valore più alto dal 2019. Sul quadro generale pesa però l’inflazione, in crescita del 12,2% in Toscana. Per le imprese il costo per l’energia rispetto al 2021 è stimato in circa +350 milioni al mese, +4,2 miliardi l’anno. L’incremento di reddito necessario a mantenere invariato il livello dei
consumi delle famiglie risulterebbe in media pari a 3.480 euro, che scende a 2.150 grazie alle misure del Governo. L’area della povertà assoluta nel 2022 è stimata al 4,2% (-0,9% rispetto al 2021). In aumento le famiglie che dichiarano di arrivare con grave difficoltà a fine mese: dal 7% al 10%. Crescono anche quelle che ci arrivano con qualche difficoltà, dal 45% al 47%. Peggiora il clima di fiducia rispetto al futuro: passano dal 17% al 37% coloro che prevedono un deterioramento della propria situazione economica.