FIRENZE – “Pd e FdI sono d’accordo nel tirare diritto, ma intanto il primo l’obiettivo della fusione delle società entro il 2022 e’ stato mancato”. Dmitrij Palagi, consigliere di Sinistra Progetto Comune in Palazzo Vecchio, punta il dito sul percorso “accidentato” del progetto di creazione di un’unica società dei servizi pubblici che si occupi di rifiuti, gas e acqua, tramite la fusione di Alia, Consiag, Publiservizi e Publiacqua. A promuoverlo, un asse “bipartisan” della Toscana Centrale composto da Firenze, Prato, Pistoia, con il sostegno della Regione: “Il sindaco Nardella e quello di Pistoia Tomasi, cioè Pd e FdI, pochi giorni fa hanno firmato un’intesa per ribadire l’accordo sul progetto – dice Palagi – ma nei fatti la situazione è più complicata: la fusione annunciata entro il 2022 non c’è stata, e a Firenze siamo in esercizio provvisorio perché non si è riusciti ad approvare il bilancio in tempo”.
A incidere in parte sui ritardi, le proteste levatesi da 14 Comuni dell’Empolese Valdelsa, che lamentavano una discrepanza rispetto ai comuni capoluogo sull’iter da approvare, lamentando scarsa trasparenza sui meccanismi di controllo delle quote azionario pubbliche nella futura società; una “rivolta” motivata con complicate formule tecniche, che è rientrata tanto velocemente come era sorta, in ase a motivazioni non chiarissime neppure stando alle dichiarazioni dei sindaci dell’empolese:, che hanno parlato di “passi in avanti significativi per la tutela degli asset societari di Publiservizi che ci consentono di salvaguardare la presenza delle nostre partecipazioni dentro la nascente multiutility” e “la possibilità di mantenere il controllo diretto delle nostre quote nelle aziende che forniscono servizi, per poter indirizzare successive e fondamentali scelte nel caso che il percorso della multiutility si interrompa alla sola fusione delle aziende fondatrici”. Secondo Palagi dietro ci sono questioni meramente politiche: “E’ arrivato un richiamo all’ordine, pesa l’imminente congresso del Pd”
“Continueremo a batterci, per impedire almeno la quotazione in borsa” promette Palagi: “La sfida sarà fare della multiutiliy un tema rilevante per ttta l’opinione pubblica, allargare il fronte dei Comuni contrari, e impedire la finanziarizzazione dei servizi pubblici”.