GROSSETO – Non accenna a placarsi a Grosseto la polemica sul mancato rinnovo della concessione al Clan – Collettivo Libero Anti-Noia del polo culturale delle Clarisse (Museo Luzzetti e Clarisse Arte): secondo quanto segnalato dallo stesso collettivo, il benservito è arrivato dopo che in una newsletter è comparsa la scritta “bambin*” con l’asterisco per non indicare il genere, che aveva generato una pubblica condanna da parte di Carla Minacci, presidente della Commissione pari opportunità, parte della maggioranza di centrodestra che governa la città: “I maschi sono maschi, le femmine sono femmine – aveva dichiarato – tutto il resto fa parte di un pensiero strumentale”
La Fondazione Grosseto Cultura smentisce questa ricostruzione: “nessun licenziamento è imputabile alla vicenda dell’asterisco”, il mancato rinnovo della convenzione in scadenza a fine 2022 deriverebbe da un da “un cambio di gestione per motivazioni esclusivamente legate al miglioramento dei servizi museali”. Ma la presidente del Clan, Mara Pezzopane, ai microfoni di Novaradio ribadisce e conferma i contorni della vicenda: “Dopo la comparsa della newsletter con l’asterisco – peraltro una bozza e non scritta da noi – siamo stati convocati dalla Fondazione e ci è stato chiesto di pubblicare una lettera di scuse che avevano scritto loro, cosa che ci siamo ci siamo rifiutati di fare” dice. Data l’esiguità delle risorse (il bando è per 20 mila euro complessivi), si replica dal “Clan”, a motivazione economica non regge. Una dunque un regolamento di conti dettato da motivazioni squisitamente politiche? “Il sospetto è forte” commenta amara Pezzopane.
Sulla vicenda si è levata la protesta del Pd grossetano, mentre il deputato dem eletto in Maremma, Marco Simiani, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione in Parlamento. Nel frattempo il risultato è che non è stato rinnovato il bando che in questi ultimi tre anni difficili per la cultura era servito a tenere aperti e animare di iniziative il Museo Luzzetti e lo spazio Clarisse Arte (biblioteca specializzata in arte locale, archivio degli artisti, mediateca e deposito di opere selezionate dalle collezioni d’arte pubbliche).”Un’attività – si sottolinea – che aveva dato i suoi frutti, con l’attribuzione al ‘Luzzetti’ del riconoscimento di museo di rilevanza regionale e l’aggiudicazione di fondi statali per da 500 mila euro”.