GROSSETO – Un asterisco invece della vocale finale, per non indicare il genere, e scoppia il caso. E’ successo a Grosseto. La parola “bambin*”, come riportato in questi giorni sui quotidiani locali, utilizzata, in “assoluta buonafede”, per comprendere i due generi in una newsletter da parte dell’associazione giovanile “Clan” (acronimo di Collettivo libero anti-noia) che gestiva le attività del polo culturale cittadino Clarisse Arte, è finita nel mirino del cda di Fondazione Grosseto Cultura, che ha la maggioranza dei componenti espressione del Comune di Grosseto, a guida centrodestra.
L’ente ha deciso di chiedere spiegazioni all’associazione, successivamente non è stata rinnovata a Clan la convenzione per la gestione della struttura, che scadeva il 31 di dicembre, con la conseguente perdita di alcuni posti di lavoro. Il Pd locale ha chiesto le dimissioni in blocco del cda di Fondazione Grosseto Cultura, accusandolo di aver compiuto una “scelta politica”.
Secondo il cda di Fondazione Grosseto cultura “nessun licenziamento è imputabile alla vicenda dell’asterisco, che ci stupisce essere stata così erroneamente interpretata. Smentiamo con decisione che il mancato rinnovo della convenzione sia dovuto all’asterisco inserito in una parola” e la scelta di non rinnovare le convenzioni giunte a scadenza è dettata da “un cambio di gestione per motivazioni esclusivamente legate al miglioramento dei servizi museali. Spiace molto che qualcuno abbia voluto strumentalizzare in chiave politica una scelta esclusivamente tecnica e organizzativa”.
foto dal profilo FB del collettivo CLAN