SANT’ANNA DI STAZZEMA (LUCCA) – Continua la battaglia legale per far sì che ai familiari delle persone rimaste vittime di crimini nazifascisti nel corso della Seconda guerra mondiale venga riconosciuto un adeguato risarcimento danni. Per questa ragione pochi giorni fa il pool composto dagli avvocati Gabriele Dalle Luche e Filippo Antonini di Pietrasanta e dallo studio legale del professor Andrea Di Porto, ordinario di diritto civile alla Sapienza a Roma, ha notificato e iscritto a ruolo nove cause civili contro lo Stato tedesco. Nell’elenco figurano quelle di Cavriglia-Meleto (Arezzo); Carnaio-Tavolicci (Bagno di Romagna); Castiglione sul Lago (Perugia) e – venendo alla provincia di Lucca – l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944 (560 vittime) e i crimini che nel corso della stessa estate riguardarono le zone di Bagni di Lucca-Montefegatesi, Valpromaro, Nozzano, La Sassaia e Compignano-Massaciuccoli.
“Per quanto riguarda Sant’Anna di Stazzema tutto arriva in ritardo anche il processo che ha stabilito che si è trattato di un crimine contro l’umanità e ha portato ad individuare dieci ufficiali tedeschi e condannarli fino al terzo grado di giudizio in Italia ma non sono stati condannati in Germania,” spiega il sindaco Maurizio Verona, ai microfoni di Novaradio. “Oggi abbiamo l’opportunità di ottenere questo risarcimento per questo crimine contro l’umanità e lo stiamo portando avanti con determinazione con un pool di avvocati.”
Nel comune di Stazzema sono in corso 111 cause, il sindaco denuncia l’insufficienza del fondo nazionale dedicato ai risarcimenti. “Personalmente ritengo che le vite umane che sono state strappate non siano risarcibili. Ho ascoltato le volontà dei familiari delle vittime, noi siamo al loro fianco nel percorrere questa battaglia, “continua il sindaco. Le risorse limitate prevedono circa 2mila euro di risarcimenti per ogni familiare: “Una cifra vergognosa rispetto a ciò che accadde il 12 agosto del 1944. Difficile risarcire una vita umana, in questo caso la vittima più piccola aveva 20 giorni.”
L’iter giudiziario dovrebbe concludersi nel 2025, a meno che non subentri un accordo con l’avvocatura.
A fine novembre è morta un’altra sopravvissuta all’eccidio, si tratta di Licia Pardini che all’epoca aveva 12 anni. “I sopravvissuti sono ambasciatori della memoria,” conclude il sindaco “Anche quest’anno sono morti 4 supersititi, ogni anno sono sempre in meno a poter tramandare la memoria di quel giorno.”