FIRENZE- Un quadro definito preoccupante è quello che emerge dall’ultimo rapporto Ecomafie 2022 di Legambiente. “La Toscana si conferma stabilmente al 6° posto in quella che io uso definire la classifica del disonore, ” spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana a commento dei dati, “Siamo in una posizione stabile su base nazionale con 1967 infrazioni accertate.”
I dati analizzati si rifanno al 2021, l’anno della deflaglazione del caso Keu, nel distretto conciario della zona di Santa Croce sull’Arno. “I numeri rimangono stabili però si aggravano i fenomeni. Il caso Keu ci indica che anche la nostra regione è nel mirino delle organizzazioni criminali,” continua Ferruzza. “La quantità maggiore di infrazioni accertate le registriamo nel ciclo del cemento, quindi nelle attività di cave abusive, nei piccoli abusi che riguardano l’edilizia.”
Legambiente mette anche in guardia di fronte all’azione degli ecocriminali in vista dell’assegnazione dei fondi del Pnrr: “Noi anche in Toscana abbiamo fatto una grande battaglia perché non fossero approvate leggi che potessero deregolamentare la partecipazione nei procedimenti del Pnrr. Tutto deve essere compiuto nella massima trasparenza. Quest’occasione di riqualificare il paese con la transizione ecologica non deve essere sfruttata per interessi biechi e criminali.”
Nel nuovo report Ecomafia 2022, a livello nazionale, 2021 i reati contro l’ambiente non scendono sotto il muro dei 30mila illeciti (accertati 30.590), registrando una media di quasi 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Un dato preoccupante e che continua a restare alto, nonostante la leggera flessione del -12,3% rispetto ai dati del 2020, mentre crescono gli arresti toccando quota 368, +11,9% rispetto al 2020. Sono 59.268 gli illeciti amministrativi contestati, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora. Sommati ai reati ambientali, raccontano di un Paese dove vengono accertate ogni ora circa 10 violazioni di norme poste a tutela dell’ambiente. Ad agevolare questa ondata di reati lo strumento della corruzione: 115 le inchieste censite da 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 persone denunciate e 199 sequestri. 14 i comuni sciolti per mafia nel 2021 e 7 nel 2022, a cui vanno aggiunti gli ultimi in ordine di arrivo, Anzio e Nettuno (RM). Dati che si traducono da una parte in ferite insostenibili per l’ambiente, la cui tutela dallo scorso 22 febbraio è entrata tra i principi fondamentali della Costituzione italiana, e dall’altra in un bottino d’oro per gli ecomafiosi che nel 2021 hanno fatturato 8,8 miliardi di euro.
“Al Governo Meloni indichiamo le nostre dieci proposte per rendere più efficace l’azione dello Stato, partendo dall’approvazione di quelle riforme che ancora mancano all’appello, anche in vista della nuova direttiva europea sui crimini ambientali, ” spiega Enrico Fontana, responsabile Osservatorio nazionale ambiente e legalità. “Tra le più significative: ricostituire immediatamente la commissione parlamentare di inchiesta sull’ecomafia, approvare la legge contro le agromafie e inasprire le sanzioni sul traffico illecito di rifiuti e portali fino a otto anni di reclusione, contro i sei attuali.”
Tutti i dati nazionali e regionali del rapporto Ecomafie 2022 di Legambiente possono essere consultati sul sito: noecomafia.it