FIRENZE – Sospeso lo sfratto della moschea di Firenze, al termine di una mattinata di confronto tra l’imam, i rappresentanti della proprietà e la Digos: nonostante la notifica dell’atto, la presenza di tantissime persone – fedeli musulmani ma anche tanti normali cittadini, oltre a rappresentanti di altre fedi religiose – che si son dati appuntamento alla moschea, ha creato un vero e proprio “cordone umano” dentro e fuori che ha indotto le forze di pubblica sicurezza a rinunciare ad ogni azione di forza.
L’avvocato della società proprietaria, la Finvi di Prato, ha spiegato che lo sfratto è stato rimandato su decisione della “forza pubblica, che ha deciso di non intervenire per motivi legati all’ordine pubblico” e ha annunciato di rimettere il proprio mandato.
L’imam, Izzedin Elzir, ha ringraziato per la solidarietà ricevuta: “Noi comprendiamo quello che chiede il proprietario, ma chiediamo di comprendere noi che abbiamo pagato tutto. Devono essere rispettati i suoi diritti che i nostri diritti” ha detto, chiarendo la posizione della comunità: “Se trovo un posto ora, consegno le chiavi ora, se non lo trovo, mi dispiace ma deve prevalere la comprensione e il buon senso”. “Stiamo lavorando per trovare una soluzione” ha aggiunto, ribadendo che la comunità islamica non chiede soldi pubblici ma solo un luogo dove stare: “Dagli anni ’90 si è sempre autofinanziata. Accettiamo qualsiasi donazione, non le mazzette, il conto corrente è aperto a tutti. Non vogliamo però spostare il problema da un posto all’altro. Sappiamo che una presenza come questa ogni venerdì non è accettata dai cittadini: vogliamo trovare un posto che non danneggia i vicini”.
Ecco l’intervista ad Izzedin Elzir, Imam di Firenze
Scongiurata così, per il momento la prospettiva di uno sfratto con la forza, anche grazie alla mobilitazione della comunità musulmana e della solidarietà mostrata dalla cittadinanza. Stamani, venerdì di preghiera ma anche scadenza del termine ultimo a lasciare i locali che dal 2006 ospitano la moschea intimato dalla proprietà, erano arrivati sul posto sia i legali della Finvi che, come previsto, l’ufficiale giudiziario, ed ha notificato l’atto di sfratto con forza pubblica all’imam Izzedin Elzir.
Intorno, le forze dell’ordine, con 2 camionette della polizia e una dei carabinieri poste in piazza dei ciompi e su Borgo Allegri, assieme ad agenti della Digos. Già a quell’ora erano presenti alcune centinaia di fedeli – tra cui anche donne e bambini – alcuni in preghiera all’interno, altri all’esterno con in mano cartelli contro lo sfratto, ma anche rappresentanti delle istituzioni cittadine, tra cui il presidente del Quartiere Maurizio Sguanci, alcuni consiglieri ed ex consiglieri comunali, rappresentanti di altre confessioni religiose e semplici cittadini, anch’essi con cartelli, a manifestare la loro contrarietà allo sfratto.
L’imam Elzir, dopo aver ricevuto l’atto, aveva già ribadito che la comunità non ha intenzione di sgomberare: “Ringraziamo tutti per la solidarietà, rimarremo qua in preghiera fino a che non troveremo una soluzione alternativa per i fedeli della comunità”.
I ringraziamenti dell’Imam Elzir