TOSCANA- 16500 persone hanno votato alla consultazione popolare autogestita degli operai della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), ed esprimendosi, in maniera schiacciante, a favore di un intervento pubblico immediato per lo stabilimento fiorentino, così come all’eventuale concessione della cassa integrazione per i lavoratori, in base al principio di pubblica utilità e controllo pubblico. Lo rende noto il collettivo di fabbrica che sottolinea il successo del risultato e della partecipazione, per un’iniziativa unica nel suo genere a livello nazionale.
Sono stati 189 seggi sparsi sui territori delle province di Firenze e Prato e in molti circoli Arci con oltre 800 volontari e volontarie. “Un bilancio sicuramente positivo. Si è trattato di una consultazione popolare autogestita che nasce per rafforzare l’idea che c’è un territorio che come noi ritiene che i soldi pubblici vanno usati per la Gkn, ma devono essere impiegati con una finalità e per una ripartenza,” spiega Dario Salvetti del collettivo di fabbrica ex-Gkn. “Siamo stati in qualche modo testimoni di un piccolo esperimento sociale.”
Per la Rsu ex Gkn “la macchina che si è messa in moto dal basso è stata impressionante. Al dinamismo e all’empatia di questa classe dirigente dal basso si contrappone l’immobilismo di coloro che in teoria dovrebbero dirigere dall’alto”. “Ancora una volta – aggiunge la Rsu in una nota – si è dimostrato il legame profondo che il Collettivo di fabbrica ha con il suo territorio, un’evidenza che chiarisce ancora di più il significato di ‘fabbrica integrata’ e di partecipazione diretta delle cittadine e dei cittadini al futuro dello stabilimento”.
Intanto, viene sottolineato, nessuno operaio Gkn ha ricevuto il cedolino della busta paga di novembre: “Vogliamo rompere l’assedio della fame, come l’abbiamo chiamato, perché è da due mensilità quasi tre (considerando la tredicesima) che non veniamo pagati giocando su questo limbo in cui siamo stati messi perché non siamo in cassa integrazione e nemmeno a stipendio,” spiega Dario Salvetti. “Si tratta di un limbo illegale, infatti nelle sedi opportune vedremo di difenderci. Nel frattempo abbiamo rafforzato attraverso la Soms Insorgiamo il mutualismo stiamo chiedendo al sistema creditizio di anticipare dei soldi e allo stesso tempo è attivo un gruppo reindustrializzazione che ha pronti dei progetti.”
La Rsu, insieme alle organizzazioni sindacali, ha chiesto “di convocare urgentemente il Comitato di proposta e verifica (l’organismo previsto dall’accordo quadro dello scorso gennaio composto dalle organizzazioni sindacali, dagli enti locali e dalla proprietà e che ha il compito di monitorare il percorso e di verificare le possibili opzioni). Nonostante la richiesta sia partita venerdì scorso, ancora non c’è stata nessuna risposta”.