FIRENZE- Riqualificare e ridare dignità all’area circostante il carcere di Sollicciano-Gozzini, a Firenze, attraverso un percorso di partecipazione e un concorso internazionale di idee per individuare le funzioni urbanistiche da inserire nel nuovo Piano operativo comunale. E’ l’obiettivo dell’accordo tra Comune di Firenze, dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e Comune di Scandicci, in collaborazione con Quartiere 4, garante dei detenuti, carcere di Sollicciano e Fondazione Michelucci per un percorso partecipativo che si è aggiudicato il finanziamento dell’Autorità regionale per la partecipazione. Il modello, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo
Vecchio , è quello della caserma Lupi di Toscana.
“Vogliamo porre rimedio a quell’errore che fu fatto di marginalizzare il carcere ai confini del territorio comunale e ridare dignità a quello spazio – ha spiegato l’assessora all’urbanistica di Palazzo Vecchio Cecilia Del Re -. Sollicciano è un vuoto urbano, un non-luogo. I luoghi al confine
rappresentano anche un’opportunità per poter rigenerare lo spazio urbano e non essere schiavi dei vincoli”. Sui dettagli dell’iter, ha concluso Del Re, “il percorso parte a dicembre per la comunicazione, tra gennaio e marzo coinvolgeremo i cittadini. Ad aprile il percorso si chiuderà con un documento che rappresenterà la base delle linee guida del concorso internazionale di progettazione che entreranno dentro il piano
operativo. Il concorso ci sarà tra fine 2023 e inizio 2024”. Successivamente scatterà il percorso per reperire i fondi. Come chiarito da Del Re “non potremo attingere dal Pnrr ma possiamo far riferimento ad altri fondi come Pon Metro ai fondi strutturali”.
Un percorso che vuole coinvolgere anche la popolazione carceraria. Sulle condizioni dei detenuti e sui lavori nel carcere di Sollicciano: “Siamo a buon punto, sono consegnati i lavori per l’efficientamento energetico, il femminile sta per essere concluso, abbiamo chiuso due sezioni per dar luogo ai lavori,” spiega la direttrice Tuoni. “Speriamo di conferire un’immagine più decorosa al carcere entro la fine dell’anno prossimo, ma già il femminile ha assunto un aspetto diverso.”