FIRENZE – Siamo ormai pronti all’avvio ufficiale del processo di candidatura dello Scoppio del Carro nell’elenco del patrimonio immateriale dell’Unesco. È un processo complesso, difficile. Altre città italiane sono riuscite” a farlo su proprie tradizioni “penso all’arte del pizzaiolo per Napoli”. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella in occasione di un’iniziativa a Palazzo Vecchio per i 40 anni dell’iscrizione del centro storico di Firenze nella lista Unesco. “Noi puntiamo sullo Scoppio del Carro e anche sull’arte dei beccai”, il nome dei macellai in epoca antica, “legata alla bistecca fiorentina – ha aggiunto -. Per questo secondo progetto ci vuole ancora un po’ di tempo prima di avviare ufficialmente la candidatura ma sono due importanti aspetti della grande tradizione fiorentina per i quali ci battiamo affinché possano essere riconosciuti nell’elenco del patrimonio immateriale”.
Tra i vantaggi per un fiorentino, ha aggiunto Nardella, “c’è un fatto di prestigio ma anche un’attenzione della comunità internazionale sulla protezione, sulla tutela: ci sono delle implicazioni in termini di promozione turistica e culturale. È chiaro che significa anche dover avere un’attenzione maggiore sul fronte della protezione. Il cittadino magari inizialmente pensa ai limiti più che alle opportunità. Entrare nel patrimonio dell’Unesco non è una medaglietta da mettersi sulla giacca ma un grande gesto di responsabilità verso le generazioni future, poi è chiaro che bisogna trovare un equilibrio tra le necessità di crescere, sviluppare, trasformarsi, semplificare la burocrazia e la necessità di tutelare il patrimonio”.