FIRENZE – E’ durata 27 ore circa l’occupazione del Consiglio Comunale di Firenze da parte degli operai ex Gkn: ieri sera le circa 20 tute blu del gruppo che si era accampato nel Salone dei 200 in segno di protesta contro le mancate risposte di QF sul pagamento della cassa integrazione e sul nuovo piano industriale ha lasciato l’aula consiliare, dietro la promessa che a breve una seduta del Consiglio (forse già lunedì prossimo) si terrà nello stabilimento di Campi Bisenzio.
Nel pomeriggio la riunione dei capigruppo non ha aveva raggiunto l’unanimità sulla proroga della sospensione della seduta, facendo venir meno la “copertura” politica” alla permanenza degli operai in palazzo Vecchio: da una parte Pd, Lista Nardella, M5s e Sinistra, dall’altra il centrodestra.
Gli operai a caldo hanno ribadito la loro volontà di proseguire l’occupazione, in particolare dopo che il sindaco Nardella, riferendo di un colloquio avuto con il patron della QF Francesco Borgomeo aveva riferito la “inamovibilità” dell’azienda: “Uno schiaffo in faccia all’intera città. Un’ultima mediazione, alla fine, e l’impegno del Consiglio Comunale con il suo presidente Luca Milani, ad organizzare una seduta “in trasferta” nella fabbrica di Campi Bisenzio, ha alla fine convinto gli operai ad abbandonare l’aula.
Non si placano però le polemiche politiche. “L’ottusità del centrodestra che ha voluto la chiusura della seduta ha impedito al Consiglio di poter svolgere una ruolo di interlocutore vero della QF” dice il consigliere di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi. E sul Consiglio speciale di lunedì prossimo nell’ex stabilimento: “Servirà se riusciremo ad avere QF e dimostrare che l’inagibilità dello stabilimento non esiste”.