FIRENZE- L’ultima conferenza dei servizi si è conclusa con il via libera con prescrizioni alla collocazione della nave rigassificatrice nel porto di Piombino. “Alle 14 si è conclusa la conferenza dei servizi sul rigassificatore con parere con prescrizioni quindi con esito positivo rispetto alla sua collocazione. La nave resterà” nel porto di Piombino “tre anni ed entro 45 giorni Snam dovrà indicare dove montare la piattaforma offshore dove la nave fornirà servizio nei 22 anni successivi.” Così il presidente della Regione toscana Eugenio Giani al termine della riunione che ha preannunciato l’entrata in funzione per aprile 2023. Hanno partecipato 35 enti, analizzando 87 osservazioni inviate prima dell’autorizzazione.
“Le prescrizioni vertono su sicurezza, compatibilità ambientale e la prevenzione di danni o alterare la condizione del porto. La nave starà in una banchina di 300 metri, permettendo l’attività del porto e non vi saranno alterazioni nel lavoro dei traghetti che vanno verso l’arcipelago,” continua Giani.
“Il parere favorevole della conferenza dei servizi è determinate, rilascerò l’autorizzazione in qualche ora. Voglio arrivare ad approvare in giunta il memorandum piombino, questo avverrà lunedì pomeriggio e nelle ore successive, martedì mattina firmerò l’atto che consentirà l’inizio dei lavori, ” conclude Giani.
Il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari ha preannunciato il ricorso al TAR, uscendo dalla conferenza dei servizi. “Giani ha preannunciato che martedì firmerà l’autorizzazione e noi faremo ricorso”. Il comune di Piombino aveva presentato parere negativo rispetto all’installazione della nave rigassificatrice. ” I nostri consulenti ci confermano che i rilievi tecnici sollevati in conferenza dei servizi, sono fondamentali e forti su cui poggerà il nostro ricorso.”
Appresa la notizia della conclusione dell’ultima riunione della conferenza dei servizi per il rigassificatore di Piombino (Livorno), svoltasi a Firenze in piazza Duomo, i manifestanti dei comitati contrari al progetto, in presidio da stamani davanti alla sede della Regione, hanno iniziato a urlare ‘venduti’ e ‘buffoni’ rivolgendosi alle finestre della presidenza della Giunta della Toscana dove si è svolto l’incontro.