ROMA – Il Mise ha autorizzato i commissari liquidatori della Coop. Tessile di Soci (Arezzo), manifattura del Casentino, proprietaria dello stabile dove si svolge la produzione aziendale del celebre ‘panno del Casentino’, a procedere direttamente alla vendita dell’immobile produttivo, al centro della complicata vicenda fallimentare da cui sono scaturiti la procedura di licenziamento collettivo per i 18 dipendenti e la messa a rischio del destino dei 100 lavoratori dell’indotto.
L’azienda tessile Bellandi spa di Montemurlo (Prato), cliente del panno Casentino, nei giorni scorsi aveva proposto di acquistare il capannone, attualmente nella disponibilità dei commissari, per dare un rilancio finanziario alla cooperativa senza, però, entrare nella gestione. Bellandi spa è il cliente principale della manifattura del Casentino ed è seriamente interessata alla prosecuzione della produzione.
Di “felicità immensa” parla Alessandro Mugnai, Filctem Cgil Arezzo: “Se viene frmalizzato l’acquisto cambia l’acquirente ma va avanti la produzione, e a questo punto salta in aria la procedura di licenziamento collettivo” attivata per i 18 dipendenti, ma anche per “i circa 80 dell’indotto” . “La vertenza è aperta in Regione – aggiunge ed è la Regione che la deve chiudere. I tempi? se tutto va bene, ci sta entro la fine del mese”
“Il tavolo – prosegue il consigliere del Presidente Valerio Fabiani – continuerà comunque a monitorare la situazione lavorando per la risoluzione della vertenza, che potrà dirsi davvero chiusa quando sarà ritirata la procedura di licenziamento collettivo”. Fabiani rivolge “un ringraziamento speciale alle organizzazioni sindacali”, che hanno accompagnato tutta questa vicenda “con competenza e determinazione”.