TOSCANA- L’ultimo sondaggio di You Trend/Quorum per Skytg24 conteggia gli astenuti/indecisi al 42%: una percentuale in aumento e mai raggiunta nella storia repubblicana.
“I sondaggi relativi alle elezioni negli anni 80′ -90′ o primi anni di questo secolo stimavano una percentuale di astensioni intorno al 30 % o qualcosa di più. Essere giunti al 42 % è un sintomo molto serio, ” spiega Leonardo Morlino, professore di Scienza della Politica presso la LUISS, Roma. ” In realtà, quando si andrà a votare sarà difficile osservare un’astensione superiore al 32-34 %. Questo sarebbe un risultato storico, perché l’Italia ha una tradizione di partecipazione al voto, non di astensione. Nelle ultime elezioni la partecipazione è stata intorno al 73%.”
L’ultimo sondaggio sarà pubblicato il 9 settembre, prima della votazione. “Dobbiamo distinguere diversi tipi di astensione: involontaria (chi è malato, chi è in viaggio…) da l’astensione che più ci interessa, dovuta a indifferenza e distacco o a critica, sfiducia e insoddisfazione, ” continua Morlino. “Storicamente, l’astensione per indifferenza è avvenuta soprattutto negli anni 90′ dopo la caduta del muro di Berlino. Invece, quella dovuta ad alienazione e sfiducia c’è stata dopo la recessione, la crisi economica iniziata nel 2008 nel sud Italia e protrattasi soprattutto in Italia. Si tratta di alienazione che è stata la base del successo della Lega o dei 5 stelle e che adesso si può tradurre in una semplice non partecipazione al voto.”
A due settimane dal voto, l’astensione potrebbe influenzare soprattutto le generazioni più giovani, che secondo i sondaggi sono le più distanti dalla politica.
Per quanto riguarda la nostra regione si conferma il trend nazionale. “Non vedo differenze rispetto alle altre regioni, come Emilia Romagna, dove veniva effettuato un tradizionale voto stabile a favore di una sinistra o supposta tale. Questo non accade più da elezioni precedenti come le Europee o le elezioni del 2018, ” continua il professore, “Dopo la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina, la spinta vera per un maggiore astensionismo è che la gente si è resa conto che ci sono problemi enormi che i politici non sono in grado di risolvere. Oggi si promette qualcosa, domani emergono problemi che cambiano scenari e agenda e quello che si è promesso prima non vale nulla. Questo è un problema di crisi della democrazia. Si tratta di un tema di responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori: quanto è importante lo vedremo quando ci saranno le elezioni.”
Come ridurre l’astensione? “Si può farlo soprattutto con le fake news, un meccanismo di manipolazione che si chiama induzione alla polarizzazione oppure abilmente creando forti speranze. In questa campagna si sta usando il meccanismo manipolatorio ovvero la polarizzazione (come si sta facendo in USA nelle midterm),” conclude Morlino.