TOSCANA- A un mese dalle elezioni del 25 settembre sono state consegnate le liste elettorali dai partiti politici. Oltre 200 candidati e candidati e candidate nei diversi schieramenti come Ilaria Cucchi, la segretaria regionale pd Simona Bonafè, il leader di Italia Viva Matteo Renzi, ex presidente della camera Laura Boldrini, il deputato uscente FDI Giovanni Donzelli e la sottosegretaria di Stato ai rapporti con il parlamento Deborah Bergamini, per Forza Italia. Ma anche nomi legati ai territori, candidati fuori dagli schieramenti di centro-dx e centro-sx come la scrittrice Simona Baldanzi e Samuela Marconcini, attivista di assemblea No-Keu, entrambe in Unione Popolare.
“Un elemento interessante è quello del radicamento dei candidati con il territorio di riferimento, questo non sempre era così,”spiega Alessandro Chiaramonte, professore ordinario in Scienza politica presso l’Università di Firenze ai microfoni di Novaradio.
“La Toscana è stata notoriamente terra di elezione del centro sinistra che dominava e quindi a volte, personaggi a livello nazionale del csx stesso per quanto non toscani venivano candidati, con sicura elezione. Oggi la Toscana è una terra molto più contendibile, pare che ben pochi candidati da fuori possono permettersi una vittoria sicura nei collegi toscani.”
Una tendenza di lungo corso ormai. “Tante amministrazioni locali sono state vinte da candidati di centro dx, segnano la circostanza che la Toscana è ormai è una terra dove il centro dx e centro sx ormai se la giocano,” continua il professor Chiaramonte.
A Firenze, per quanto riguarda il Senato, Ilaria Cucchi candidata per il centro sinistra sfiderà la vice presidente della regione Toscana Stefania Saccardi (IV) e Federica Picchi per il centrodestra. A Pisa invece tra Stefano Ceccanti che se la vedrà con Eduardo Ziello, parlamentare uscente della Lega.
“Sarà un termometro interessante quello che succederà in Toscana: se il centrosinistra riuscirà a difendersi contro un centrodestra che è sostanzialmente compatto questo potrà voler dire che il risultato anche a livello nazionale potrebbe essere meno negativo di quanto ci si aspetti,” conclude Chiaramonte.