TOSCANA – In Toscana non c’è più fieno, e quel poco che si trova ha prezzi esorbitanti. E’ una delle conseguenze della siccità che ha colpito la Toscana, che da regione esportatrice di fieno e paglia e perfino con problemi di surplus, oggi di trova in una condizione di sofferenza, come conferma a Novaradio Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana. “In stagioni normali avevamo il problema di sovrapproduzione di prezzo che calava, ultimamente invece il prodotto non c’è. Le cause? In parte ha influito anche il contesto economico: “Il rincaro del gasolio nei mesi scorsi, con i bassi prezzi che venivano pagati, ha scoraggiato molti agricoltori a produrre” ha detto. Ma il problema principale è dovuto alla siccità: “Il problema è che da aprile non ha più piovuto. Al di là dei primi tagli effettuati a maggio, poi non è stato possibile raccogliere erba media e trifogli” sottolinea Filippi.
Le conseguenze sono potenzialmente drammatiche: per la salute degli animali, e di riflesso per l’allevamento e le sue produzioni. “Rischiamo che tante stalle vadano a chiudere” dice Filippi, preoccupato in particolare per gli effetti a catena sulla produzione del latte: “Se non c’è un incremento del latte pagato dalle aziende della distribuzione, perché il prezzo di liquidazione rimane sempre lo stesso, si rischia di innescare un percorso che non si sa dove ci porta”. Ma i rischi ci son anche per l’ambiente in generale: “Mantenere la filiera degli allevamenti significa mantenere il nostro territorio. Perché un territorio abbandonato è molto più difficile affrontare anche gli incendi”. Quali soluzioni, dunque, l’ennesimo bonus del governo? “Un ristoro diretto non risolverebbe ma sarebbe una boccata d’ossigeno, così come la proroga del credito di imposta sul gasolio, che rispetto ad una anno fa si paga il doppio”