FIRENZE – Dopo la lettera-esposto firmata da 300 detenuti che denuncia infestazioni di topi e cimici, inflitrazioni d’acqua e muffe,caldo soffocante e assenza di ventilatori e docce nelle celle, non si placano le polemiche intorno alla situazione del carcere di Sollicciano. In agitazione anche il personale della polizia penitenziaria, con tutte le sigle sindacali che preannunciano iniziative clamorose, tra cui una protesta (da decidere ancora in che forme) per sensibilizzare la cittadinanza, ma anche la richiesta di un’ispezione ministeriale e perfino l’idea di presentare esposti alla magistratura.
A aprlarne a Novaradio è Eleuterio Grieco, segretario toscano della Uil Pa Penitenziaria. “Dietro la situazione (di Sollicciano, ndr) – attacca – c’è un’altra realtà che va scoperta: abbiamo chiesto al prefetto di aprire un’inchiesta per verificare tutto quello che si è fatto in questi anni: Comune di Firenze e Regione in questi anni hanno stanziato milioni di euro, ma se guardiano osa si è fatto siamo all’anno zero”.
Grieco da un lato conferma su tutta la linea quanto segnalato dai detenuti: le condizioni igienico sanitarie pessime, l’assenza di docce nelle celle – e che mancano anche in quelle che in questi mesi sono al centro dei lavori di ristrutturazione – l’inagibilità della nuova mensa (“dopo 7 anni di lavori”). Una situazione che fa il paio con le carenti condizioni igieniche anche della caserma agenti, anch’essa infestata dai topi “ma non c’è un euro assegnato”. E aggiunge: “La direzione ha parlato di un’ispeione Asl che avrebbe verificato che tutto va bene: non so cosa abbiano verificato”. “Sollicciano andrebbe abbattuto un’ala alla volta – afferma netto – abbiamo il peggio carcere d’Italia”
Senza contare i dati drammatici della sofferenza della popolazione carceraria: il 42,9% dei detenuti a Sollicciano hanno problemi psichiatrici (dati ARS) e i casi di autolesionismo e tentati suicidi pongono Sollicciano ai vertici (rapporto Antigone). Cui si aggiungono le tante, troppe segnalazioni di aggressioni segnalate proprio dagli agenti. E sulla condizione sanitaria l’appello è alla Regione: “L’invito è a Giani” e alla regione a potenziare la sanità carceraria: in alcuni casi in Toscana manca anche il medico in carcere”. Ma non si dica che il problema è una carenza di personale, avverte il segretario UIl Pa penitenziaria: “A Sollicciano ci sono oltre 560 agenti su 576 previsti dalla pianta organica. Il problema è come questo personale viene gestito: manca perfino l’interlocucuzione sindacale nei casi di aggressione”. Una situazione complicata, tanto che, conclude Grieco, “stiamo pensando di fare una serie di esposti alla procura: qui i fondi sono stati stanziati ma non riusciamo a capire perché la struttura continua a essere in questo modo: l’unica strada rimane la procura della rRepubblica”